Zimino è parola araba (= salsa grassa, unto), anche se in Liguria non indica un denso amalgama bensì una cottura “accomodata”, in brodo – in umido – con bietole (lumache in zimino, seppie in zimino, trippe in zimino…). Lo stufato, ai tempi, chiedeva viceversa il ...
Trippe, ovvero le interiora, parte di ciò che in macelleria si chiama quinto quarto, o frattaglia. Piatto medievale (nella zona di Soziglia in Genova il primo macello risale al 1152), le trippe sono in particolare i prestomaci (rumine, reticolo, omaso) e talora lo stomaco (abomaso) ...
Seppie in zimino, golosa ricetta… Condiviso in primis con la Toscana, “zimino” è probabilmente dall’arabo, anche se in Liguria non indica un denso amalgama bensì una cottura “accomodata”, in brodo – in umido – con bietole (zimino di ceci, trippe in zimino, baccalà in zimino…). ...
Natalini di Savona con le trippe, classico abbinamento decembrino di pasta secca e quinto quarto, parte “povera” che un tempo era prerogativa dei lavoratori dei macelli*. Un litro di brodo (di varie carni, sgrassato), mezzo chilo di trippe in umido, due etti di salsiccia in ...
Fagioli liguri, dopo la scoperta del Nuovo Mondo una risorsa irrinunciabile. L’etimo conduce al verbo greco mangiare. Ne esiste in Liguria un’ampia varietà: borlotti (o lumé), cannellini della Val di Vara, cenerini, dell’aquila di Pignone (dell’occhio, muneghette a Triora), dell’imperiese, bianchi, rundin, gianetti della Val ...