I liguri inventori della pizza? Beh, questo tegame (detto sardenaira se v’entrano le sardine – o il machetto – ) odoroso d’origano ecc. non è una focaccia e potrebbe rappresentare definitivamente una risposta, quantunque il nome non derivi dal nome di battesimo dell’ammiraglio onegliese Andrea Doria, che fece grande Genova nel ‘500 (viva la Spagna, abbasso i Fieschi…) e che fu ritratto da Sebastiano del Piombo in una memorabile tela.
Comunque sia, l’impasto riposa almeno 30 minuti, poi entra per altri 30 in forno, a 180-200°. A Ceriana la chiamano pan sciacau e aggiungono cipolle, ad Apricale machetusa (col machetto di sardine), a Bordighera e Camporosso pissadala, a Pigna piscarada (talvolta unendovi le patate), a Ventimiglia pisciadela * , a Nizza e Costa Azzurra pissaladière (pissalat – da peis salat – è una sorta di pasta d’acciughe speziata, donde anche piscialandrea). Esistono poi versioni povere, di recupero.
Ovunque la incontri (a Imperia la pissalandrea è divenuta de.co., e a Sanremo la sardenaira), a prescindere dal nome un DOC Riviera ligure di ponente Vermentino si rivelerà partner ideale, se aggiungi pomodoro (e ormai si fa generalmente così) scegli viceversa un rosato, ad esempio DOC Pornassio Sciac-trà. Leggenda vuole anche che Andrea Doria la abbinasse al moscatello di Taggia…
A questo link hai come sempre una mia ricetta https://liguricettario.blogspot.com/2011/01/sardenaira_13.html
Umberto Curti https://www.ligucibario.com/ligucibario-servizi/
* quanto alla pisciadela, tutte le ventimigliesi che volessero maritarsi dovevano saperla fare in casa…