Da ragazzino, quando mia madre mi consentiva di far visita a mia nonna da solo (in vico dei Garibaldi), i carruggi della casbah genovese mi disorientavano, temevo di perdermi. Un labirinto, un dedalo di colori, odori, voci, sino al portone verde, dotato di massiccio battente, che percuotevo due volte affinché una corda verticale, dal secondo ...