22 apr 2021  | Pubblicato in Ligucibario

Farfa, un poeta in cucina

vite di farfa

vite di farfa

Chi scrive libri come quelli di Silvia Bottaro (o come i miei) non si prefigge “clamore” e guadagni. E’ un’attività culturale che risponde anzitutto ad un’esigenza interiore, un po’ oraziana: quella di condividere, nel senso del prodesse e del delectare.

Ho conosciuto Silvia Bottaro alcuni anni fa, m’invitò nella “sua” Savona (città che adora e detesta, un po’ come accade a me con Genova) per presentare un mio saggio nella Sala Rossa del Comune. E’ una donna con una bella carriera professionale alle spalle e un’indole instancabile, che la porta a spendersi – nelle sue varie vesti e non di rado come me inascoltata – per la causa della cultura e del territorio. Forse le rimproverano, mi si passi l’espressione, di “non mandarle a dire”, ed è proprio questa ruvidità che forse me la rende cara, dato che io (e Silvia lo sa) sono futurista, nel senso…che alla Liguria voglio augurare un bel futuro, ed esso non può poggiare sulle ipocrisie e gli opportunismi.

Le togliessimo l’arte, presumo che a Silvia toglieremmo l’aria. Sono stato suo ospite (l’avevo “sfidata” e quindi mi cucinò favolose trippe accomodate), e quel giorno al tavolo di casa sedevano anche suo marito Roberto, mia moglie Luisa, e Mario Accatino, cuore valbormidese di Mrexu (Millesimo). Ci circondavano quadri e ricordi d’artisti, gran bel Novecento dentro un archivio amorevolmente costruito anche con disegni, epistolari, cartoline…

Di futurismo lei ed io parliamo sovente, mi sono molto care le figure di Tullio Mazzotti (Tullio d’Albisola), di Farfa, di Diulgheroff, di Giovanni Acquaviva, di Marco Sabatelli (l’editore), insomma di tutti coloro i quali concorsero a fare di Savona/Albisole un epicentro del futurismo, ovvero della sola – non dimentichiamolo – eccelsa avanguardia artistica italiana…

Di Silvia Bottaro ho letto anni or sono “Vincenzo Nosenzo. Prestidigitatore e re della latta” (ed. Omega, Torino, 2009), un gioiellino da leggersi d’un fiato – ma con sterminata bibliografia – utile a ricostruire una delle vicende più creative e audaci dell’anteguerra zinolese, originata in uno stabilimento industriale da cui uscirono niente meno che i due famosi e sempre più rari “libri di latta”, precisamente quello di Filippo Tommaso Marinetti “Parole in libertà futuriste–tattili–termiche–olfattive” (1932) e quello di Tullio d’Albisola “L’Anguria lirica” (1934), con illustrazioni di Bruno Munari. Quanta bellezza ideativa e progettuale in quell’avventura conclusasi troppo presto! E tuttavia mi chiedo: interessa ancora a qualcuno?

Proprio nel giorno del mio compleanno (21 aprile), una voce al citofono mi ha preannunciato un plico… Ho così ricevuto da Silvia “Vite di Farfa. Lettere, incontri, amicizie, successi”, un ponderoso lavoro di ricerca (tanto per cambiare) che ha meritato tanti patrocini istituzionali. Vi ritrovo, oltre ad un mio capitolo sul futurismo in cucina (Farfa stesso incluse 7 ricette “sbalorditive” nel ricettario di Marinetti del 1932), anche un intrigante apparato iconografico, ritratti, poesie manoscritte, foto, telegrammi, biglietti augurali…, che “visualizza” un legame fra accadimenti più antichi e più recenti e che da solo varrebbe il denaro e la fatica dell’acquisto… Come sempre Silvia dispiega la propria acribia filologica, con note, citazioni e rimandi molto preziosi per dirimere l’intricato panorama di un movimento che, anche a livello locale, idolatrava la velocità, il gesto, il quarto d’ora di poesia “effimero”, la performance, lo sberleffo usa-e-getta, talvolta la caciara…

Ma il libro traguarda obiettivi ulteriori, via via si prevedranno infatti (covid permettendo) numerose presentazioni, in primis seguendo la biografia ed i trasferimenti di Farfa, a Savona, Valtournenche, Vivaro, Sanremo, Albissola Marina, Roma, Rovereto, Genova…, presentazioni cui, quando potrò, presenzierò con vero piacere.

Inoltre, last not least, dal 4 maggio (e fino al 4 luglio) Silvia Bottaro allestirà una vetrina della sede centrale di banca Carige a Savona (corso Italia 10) esponendo il libro, due locandine, e due opere dedicate a Farfa e pubblicate nel libro stesso. Una splendida occasione, passeggiando, per passarvi davanti.

A presto, amici Lettori, il genio futurista ci invita al futuro! E lunga vita, in un tempo d’analfabetismo valoriale  come il presente, ad iniziative tanto meritorie.

Umberto Curti
umberto curti

Commenta