| Alfabeto del Gusto

Anicini

L’anice proviene dal Mediterraneo orientale. Si pretese un’etimologia delirante dal greco aniemi = scacciare (le coliche…). Utilizzata in liquoreria, pasticceria, farmacia (come espettorante, digestivo…), entra soprattutto in alcune preparazioni dolci. Tipici un po’ di tutta la Liguria e ad es. di Noli (SV), gli anicini – o finocchini – propongono tuttavia un’origine probabilmente non ligure, pare siano un’idea ottocentesca della pasticceria Maggiore di Refrancore (AT), e s’incontrano anche in Sardegna. L’impasto di questi “biscotti del Lagaccio” in miniatura è d’uova, farina, zucchero, acqua di fiori d’arancio, frutti (non sono semi!) d’anice, non esiste peraltro una ricetta unica, taluni aggiungono un poco di lievito, taluni un po’ di semi di finocchietto… Cotto dentro stampi imburrati, in forma di filone, per una ventina di minuti, l’anicino viene poi tagliato “sbieco” a fette, che si biscottano (cioè si ri-cuociono).
A questo link hai come sempre una mia ricetta https://liguricettario.blogspot.com/2010/11/anicini_5.html
L’abbinamento, come per i cantucci toscani, è un passito a bacca bianca, là è il vin santo da trebbiani e malvasie, qui ad es. il Pigato DOC del Ponente…
Umberto Curti
umberto curtiLigucibario mindmap PNG

Commenta