24 dic 2022  | Pubblicato in Ligucibario

Vigilia, da Genova a Calizzano 1

calizzano

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Vigilia di Natale, un momento dell’anno – per tanti di noi – particolare. Quest’anno il periodo coincide poi con l’Hanukkah ebraica, la festa delle luci…
Con Luisa ho allestito l’abete, come da tradizione, nel giorno dell’Immacolata (purtroppo, a differenza di mio suocero che ne era maestro, per ragioni di spazio non monto il presepe). Via via, qualche intrigante pacchetto è apparso, per me da Luisa, per Luisa da me, a prefigurare doni e sorprese. Stasera ceneremo con un menu di pesce, semplice ma sfizioso, progettando qualche felice calice in abbinamento grazie alla “cantina” di Ligucibario®…
Leggevo i giorni scorsi che da Campo Ligure (col restaurato presepe meccanizzato) sino alla collina Berté sopra Masone, dal santuario delle Grazie a Voltri sino a Viganego di Bargagli, da Pentema di Torriglia sino a Manarola nelle Cinque Terre e poi ad Equi (bel luogo termale già in Toscana, cui magari arrivare con la struggente ferrovia da Aulla) è tutto un fiorire di presepi, alcuni – sovente – con statuette della scuola del Maragliano, altri a grandezza naturale, fra luci e atmosfere “come una volta”.
Non sono uso far propositi, cerco di vivere rettamente più che posso tutto l’anno, non solo nei giorni della Natività, negli attimi un po’ magici di quel solstizio invernale (dies solis invicti) che faceva presagire il ritorno della primavera, il risveglio della fecondità. Che quest’anno sia finalmente una primavera senza pandemie, senza guerre, senza governi che cadono uno dietro l’altro, una primavera feconda di serenità e di lavoro.
Il pensiero – come sempre, a Natale – è corso anche verso Calizzano, mio grande amore e mio rifugio, luogo che in questi anni ha perfettamente rappresentato la mia resilienza, luogo che mi ha restituito (chi mi conosce bene lo sa) ampie porzioni di vita. Alcuni giorni fa in alta val Bormida è nevicato, e mi sono state spedite foto fantastiche. Forse là non riescono del tutto a capacitarsene, ma noi di città abbiamo sempre più bisogno di boschi, silenzi, odore di stufe, atmosfere a misura d’uomo. Via dalla pazza folla, dagli “insensati clamori”, dal rumore che lo stress trasporta dentro l’anima.
Me li saluto stringendoli al cuore quei luoghi, quei faggi solenni alla Barbottina, quelle castagne squisite, e me le saluto stringendole in un forte abbraccio quelle persone, da Frassino sino ad alcune botteghe del caruggio dove “amicizia” è ancora una parola praticata, è il gesto garbato di chi suona alla tua porta col minestrone di verdure fumante, di chi non dimentica di tenerti da parte il quotidiano preferito… Fra un po’ vi ritoccherà sopportarmi.
Buon Natale da Luisa e da me a Voi tutte, preziose presenze.
Umberto Curti
umberto curti

One comment on “Vigilia, da Genova a Calizzano

  1. Commenta Roberta dic 25, 2022 21:51

    Vi aspettiamo con tanta gioia e amicizia
    A presto
    Buon Natale
    Roberta

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