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Rossese

Vino dal fascino sottile, e dotato di un certo carattere, nasce dall’omonima uva nella piana di Albenga (SV) e nel Ponente imperiese, vicino al confine con la Francia. Nel primo caso appartiene alla DOC Riviera ligure di ponente ed è chiamato anche “di Campochiesa”, nel secondo caso si tratta della specifica DOC Rossese di Dolceacqua o, semplicemente, Dolceacqua – sebbene vi siano vigne anche in alcuni borghi limitrofi – . Se ne producono tuttora modiche quantità.
Piacque a Papa Paolo III Farnese (1468-1549) e a Napoleone Bonaparte (ospite dei Doria nel 1796).

Ha colore rosso rubino chiaro, e profumi eleganti e composti con sentore di rosa e fragola. E’ talora percepibile una gradevole nota amarognola, come di catrame (goudron).
Il sapore è sempre vivo, con una grinta che solletica bocca e gola, assai persistente.
Si può bere giovane e più “aggressivo”, ma talora offre il meglio di sé anche dopo alcuni anni, lasciando stabilizzare l’uva e maturare i sapori.
E’ un vino da tutto pasto, di beva non impegnativa. Il rivierasco predilige ravioli alla genovese, cima, coniglio, piccatiggio. Il “montano” predilige carni rosse arrostite, cacciagione, funghi, sapori strutturati (talora formaggi).

Ha circa 11,5-14 gradi di alcolicità, e va servito a temperatura di cantina in calici per rosso con stelo medio. Per approfondimenti ti consiglio la monografia di Alessandro Carassale, edita a Taggia nel 2004.
Umberto Curti
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