Sabato 30 dicembre, su incarico del Comune di Genova, la nostra Luisa Puppo è intervenuta, presso Palazzo Tobia Pallavicino, ad una Rolli Experience, parte di quel progetto d’offerta turistica che sagacemente – viste le risorse della Superba – fonde patrimoni culturali ed enogastronomia.
Dopo una visita del magnifico Palazzo, a cura di Elena Manara (Ambasciatrice di Genova nel mondo) e di una divulgatrice, le quali hanno trasportato i partecipanti dentro la storia di una dimora rivelatrice di quelle che furono le ricchezze e raffinatezze del patriziato locale, Luisa Puppo ha intrattenuto i presenti sintetizzando da par suo – in una serratissima mezz’ora – gli aspetti salienti dell’arte culinaria genovese. Ma alle sue parole è seguito non a caso un appetitoso buffet, con torte di verdura, trofie col pesto, pandolce ed altri piccoli capolavori.
Rolli Experience. Una “linea di marketing” da confermare
I consensi – e le domande – da parte del pubblico rivelano che questa linea di marketing va certamente confermata, là dove l’individuazione mirata dei target (i veri dominus nella diade domanda-offerta) e il progressivo e coerente positioning di una destinazione costituiscono le sole lucerne in grado di rischiarare un mercato confuso, iperdigitale, deregolamentato, in continuo mutare, dove peraltro – sebbene anch’essi talora disorientati – i concorrenti (nazionali ed internazionali) non stanno mai fermi. Mi riferisco – fra gli altri – a Marsiglia, Bordeaux, Bilbao, Porto, Napoli, Siviglia, Anversa, Rotterdam, Strasburgo, Salonicco…
Quando la nostra società di consulenza, quasi una ventina d’anni or sono, diede vita a quella “galassia” Ligucibario® (il portale web, i corsi, i gustincontri, la saggistica e i ricettari fra cui quella in foto…) che grazie a Dio è tuttora viva e vegeta, l’obiettivo fu proprio quello di inaugurare e condividere più compiutamente sui territori una visione etno-gastronomica, ovvero qualcosa in cui le cultivar, gli approdi, gli entroterra, i pascoli, le ricette antiche, i prodotti dell’artigianato rappresentassero uno strumento primario e immediato per raccontare la cultura delle comunità. Ogni piatto, ogni ingrediente, ogni olio, ogni calice di vino svela un tassello del puzzle che – di fatto – gli antropologi ed i sociologi presumo definirebbero genius loci. Ed il turismo esperienziale – specie l’incoming estero – vuole percepire coi sensi le nostre sapienze e quotidianità.
Rolli Experience. Genius loci e turismo esperienziale a Genova
Genova, a propria volta, è stata ed è comunità in virtù delle sue aperture, “capitale” mercantile di un mare per lungo tempo baricentro della storia (1), ago della bilancia – specie coi Doria – in mezzo a due Riviere talora irrequiete, “metropoli” patrizia attraverso secoli in cui non a caso il nome di Genova ipso facto significò arte, eleganza, a way of life (ma consultare già Francesco Petrarca in merito).
Certo, Zena è oggi una città policentrica, dalle molte anime, che dai carruggi ai parchi di Nervi, da Palazzo Ducale a Voltri, dall’acquedotto storico in val Bisagno a Villa Durazzo Pallavicini a Pegli chiede visite non frettolose, perché non è usa mostrarsi sguaiatamente. Ma Deogratias pare trascorsa un’era geologica rispetto al tempo in cui ci si permetteva di dubitare delle sue vocazioni e potenzialità. Ciò su cui occorre insistere è da un lato il miglioramento della qualità della vita, perché le criticità vissute dai residenti possono risultare tali anche per i turisti (2); dall’altro la cosiddetta awareness, intendo – con tale espressione – fare in modo che sempre più si diffonda la consapevolezza di quanto Genova abbia da offrire 365 giorni l’anno in senso heritage ed esperienziale (ma ormai i due termini armoniosamente si leghino…), e di come un’accoglienza sistemica e client oriented, cioè professionale e premurosa, sia la conditio sine qua non per giocare le proprie carte ai tavoli migliori.
(1)scrisse il romanziere napoletano Raffaele La Capria che v’è più storia in un onda del Mediterraneo che in tutti gli oceani messi insieme
(2)in tal senso suggerisco ancora la lettura di Richard Florida, L’ascesa della nuova classe creativa, ed. Mondadori (Milano)…