“A tavola con Angela” è una rubrica, a cadenza bisettimanale, che accompagnerà i fans di Ligucibario® sino a Natale ed oltre.
Angela ed io ci siamo conosciuti durante un importante corso sul turismo enogastronomico, svolto dall’ente ELFO di Albenga; è stata da subito l’allieva perfetta, intervenendo sovente (ma mai a sproposito) e, di fatto, aiutando la mia didattica e il coinvolgimento degli altri allievi. Dopodiché, siamo diventati anche “compagni” di escursioni, tra val Bormida, val Tanaro, val Mongia.
Per anni Angela si è occupata di ristorazione sulla Riviera di ponente (tanto per dire, il suo locale su TripAdvisor totalizzava ben 87 recensioni tra eccellente e molto buono su 140 totali…), e solo crisi economica e pandemia l’hanno indotta a cessare purtroppo l’attività, ma quando parla si avverte tutta la nostalgia che ne prova.
Da sempre “milita” in difesa dei cibi puliti, delle cultivar autoctone, delle filiere brevi, del buonessere.
Ha, come si suol dire, esperienza da vendere, e la lasciano perplessa (come lasciano perplesso anche me) alcune tendenze gastronomiche recenti. Pranzar fuori sta infatti diventando un’esperienza sempre più costosa e cervellotica, e sempre meno festosa, talvolta caratterizzata da stravaganze che appaiono tanto più “mediatiche” quanto meno coerenti col territorio e le tradizioni.
“A tavola con Angela”. ricette tra tradizione ed innovazione
Ligucibario® – “veronelliano” sin dal DNA(1) – è quindi ben lieto di ospitare le ricette di cuoca Angela, accuratamente redatte, che io correderò – come faccio quasi sempre, ove opportuno – solo di qualche nota storico-culturale, e di un paio di abbinamenti enologici (uno ligure, uno extra ligure) per realizzare anche un matrimonio d’amore fra cibo e calice – ma qualche volta grazie a Luisa Puppo, esperta in materia, potrà balenare anche qualche birra (davvero) artigianale… – .
Le ricette sono “distribuite” in modo da coprire tutte le portate, ovvero ci saranno antipasti, primi, secondi e dessert. Angela, salendo a bordo di Ligucibario® e “debuttando” in questa navigazione, mi scrive simpaticamente di sé che “Da appassionata buongustaia ad appassionata creatrice di buon cibo, io sono un po’ il risultato della fusione tra cucina di terra (di mia madre) e cucina di mare (di mio padre). Il mio amore per le ricette locali, soprattutto quelle di famiglia (mia madre è fra l’altro la miglior fungaiola ch’io abbia mai conosciuto), non ha limiti: adoro la tradizione, ma con un tocco di leggerezza e con particolare attenzione alla digeribilità”.
A tavola con Angela. La prima puntata, in diretta dal mare, ci regala un profumatissimo sgombro con crema di cipolle, verdurine croccanti ed emulsione di limoni nostrani. Genius loci puro, lavorando su un pesce (laxerto) che in Liguria appare soprattutto in umido coi piselli oppure in scabeccio.
Ai Lettori di Ligucibario® non mi resta quindi che augurare buon viaggio: fateci sempre conoscere le vostre impressioni ed i vostri punti di vista. Questa piattaforma vive da tanti anni – lo sapete – perché il gusto è conoscenza e convivio. Buon appetito e prosit.
(1)ho avuto il piacere (e l’onore) di conoscere Gino Veronelli di persona, e possiedo alcune sue lettere. La madre era proprio di Finalborgo, la “capitale” dei marchesi Del Carretto, e Veronelli osservava con speciale affetto tutto quello che dalla Liguria gli proveniva. Quando 24 anni fa creai con Luisa Puppo la società di consulenza (marketing e formazione per il turismo e il food) con cui tuttora opero sul mercato, fu prodigo di consigli e incoraggiamenti. La sua dipartita nel 2004 – dopo quelle di Paolo Monelli e Mario Soldati – ha costituito per l’enogastronomia (non solo) italiana una ferita immedicabile. Chissà cosa penserebbe di questa stagione in cui molti si sentono guru e recensori di qualcosa e non mancano di farlo sapere al mondo intero…
Umberto Curti