16 ott 2018  | Pubblicato in Ligucibario

Paola Minale su allergie e intolleranze. Parte 2

paola minale e umberto curti

paola minale e umberto curti

 

 

 

 

 

 

A beneficio dei molti lettori di Ligucibario, e non solo, traccia per favore una distinzione netta, e comprensibile, tra allergia e intolleranza.

Prima di tutto, ricordiamo che la tolleranza è un meccanismo attivo, con cui il nostro sistema di difesa dalle aggressioni esterne, il sistema immunitario, sceglie già dai primi momenti della nostra vita quali sono le sostanze che deve combattere e quelle che invece deve tollerare per poter sopravvivere. Nei soggetti allergici l’assetto genetico favorisce lo sviluppo della sensibilizzazione allergica, un “errore di valutazione” iniziale che poi porterà allo sviluppo della malattia allergica. Il riconoscimento delle sostanza che scatenano l’allergia che noi chiamiamo allergeni è sempre molto specifico, vengono riconosciute con molta precisione proteine particolari, dei loro frammenti o strutture glucidiche contro le quali  il sistema difensivo attiva cellule e anticorpi mirati. Il contatto con l’allergene scatena così una specie di fuoco amico che danneggia il nostro stesso organismo. Gli allergeni più noti li troviamo nei pollini, nella polvere, nei derivati degli animali domestici, nelle muffe ma anche negli stessi alimenti che mangiamo. Se l’allergene alimentare riesce a giungere – senza essere denaturato dalla cottura o dai succhia acidi dello stomaco – sino all’intestino, e riesce a passare immodificato la barriera intestinale entrando nel circolo sanguigno e linfatico può scatenarsi la reazione allergica che può evolvere da un’ orticaria ai sintomi gastrointestinali di nausea e vomito fino alla comparsa di sintomi più gravi che coinvolgono il sistema respiratorio con rinite ed asma fino ad arrivare ad una reazione sistemica, che interessa tutto l’organismo, chiamata anafilassi e che in pochi minuti può essere potenzialmente fatale.

Il termine intolleranza è invece spesso utilizzato in maniera molto generica, per descrivere gli effetti determinati dall’ingestione di cibo sul nostro organismo : in campo medico utilizziamo tale termine quando parliamo di difetti enzimatici come la carenza di lattasi, un enzima deputato alla digestione di uno zucchero complesso, il lattosio, in zuccheri semplici che possano essere assorbiti. Esiste anche un’ intolleranza alla istamina, una sostanza che può essere presente in alcuni cibi o di cui alcuni cibi favoriscono la liberazione dalle nostre stesse cellule. In molti altri casi invece, la intolleranza è legata a problemi clinici sottostanti; chi ha la gastrite o il reflusso gastroesofageo non tollererà cibi acidi o grassi; chi soffre di colite non tollererà alcuni vegetali; l’ingestione di molti vegetali e legumi favorirà in alcuni soggetti il meteorismo intestinale. E’ poi da puntualizzare come lo stile di vita che molti di noi condividono, estremamente sedentario e ricco di tensione, la velocità dei pasti, la dieta spesso costituita da cibi preconfezionati , ricchi di sostanze che agiscono negativamente sulla digestione sia spesso la causa principale della cosiddetta intolleranza; uno sforzo a cambiare lo stile di vita, migliorare l’alimentazione, aumentare la attività fisica sono la vera soluzione, ben diversa dal ricorrere a scorciatoie con test fantasiosi, che propongono diete che abbandoneremo dopo poche settimane.
Paola Minale, Direttore f.f. U.O.C. Allergologia, Policlinico Ospedale San Martino IRCCS
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