17 ago 2021  | Pubblicato in Ligucibario

Una bottega di delizie a Trappa di Garessio

smartReduce con Luisa da una passeggiata sulla bella ciclopedonale del Tanaro, una breve deviazione mi conduce in meno di 10 minuti a Trappa, frazione di Garessio (CN). Sottopasso la gloriosa ferrovia Ceva-Ormea, felicemente recuperata a fini turistici, e attraverso – ma con prudenza e sulle strisce pedonali – la trafficata Statale 28, dove transitano non pochi TIR. Pochi passi verso sinistra (sud) e incontro una bottega di alimentari dall’atmosfera “old style”, arredata e illuminata con gusto, dove non ero colpevolmente mai entrato e dove, con cortesia tutta piemontese, vengo accolto da Gemma, la titolare.

Oltre ad un ben fornito banco di formaggi, tra cui una toma di Valdinferno (zona montana famosa anche per i mirtilli) cui non si può resistere, e cui non resisto, la bottega propone un’ampia gamma di specialità dolci. Gemma (così come la mamma, 90enne) è infatti un’appassionata pasticciera, e realizza artigianalmente baci di dama, melighe, frollini e crostate

Ma, quasi ci conoscessimo da tanto, Gemma racconta subito in prima persona tradizioni e ricette del territorio, ci accompagna tra le sue lavorazioni e i suoi vecchi quaderni di ricette, e nelle sue parole si avvertono – ad un tempo – orgoglio e progettualità, ed un poco di malinconica saudade, ciò che le rende ai miei orecchi ancora più significative.

Il packaging dei vari prodotti di Gemma è, in genere, un delizioso sacchettino/incarto trasparente con etichette tuttora scritte a mano, fra gli ingredienti compare il cremortartaro “casalingo” ma non il baking chimico, e non compaiono Deogratias conservanti di sorta.

Quando ci scopre genovesi, Gemma sottolinea il legame che ha sempre unito l’area di Garessio alla “Superba”, alcuni villeggianti abitano ancora seconde case, quelle comprate soprattutto quando alla Colla di Casotto gli impianti sciistici parevano promettere un grande avvenire, ma là pare che presto una nuova seggiovia riprenda servizio…, e forse mi sarà preziosa per raggiungere più celermente i rifugi Silvietto e Savona, il Manolino, e l’incantevole alpe di Perabruna dove pascolano mandrie…

Questo è stata Trappa in un tardo pomeriggio di luglio, con Luisa.

Dunque non porterò con me solo la genuina bontà dei suoi dolciumi, cara Signora Gemma, porterò sempre con me anche la sua cortesia, la sua ospitalità, che mi aiutano (parafrasando Neruda?) a ritrovare ciò che mai ebbi. Cortesia e pacatezza, merci rare in questo 2021, dell’era post-Covid, l’era del frastuono conformista, dei selfie puerili e narcisisti con cui mostrare (chissà a chi, poi) dove si viaggia o dove si pranza. L’era “webete” dei personaggi anziché delle persone. L’era dell’insensatezza?
Umberto Curti
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