15 mar 2022  | Pubblicato in Ligucibario

Università, CNA, territori, turismi, ripresa

imperia

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Puntuale, ha preso avvio la 6^ edizione del Laboratorio universitario “Turismo dei saperi e dei sapori”, a cura di Luisa Puppo e di chi scrive.
L’iniziativa, goodnews dopo tanti mesi di emergenze sanitarie, nasce come noto da un protocollo d’intesa sottoscritto dall’Università di Genova e CNA Liguria.
Si svolge presso il polo imperiese del dipartimento di Economia, corso di Scienze del turismo.
Sono 24 ore che varranno ai discenti 3 crediti formativi.
Il Laboratorio propone sempre un taglio quanto mai concreto e operativo, ed ogni edizione “produce” peculiari output (due anni or sono anche un libro, redatto in prima persona dai discenti, qui un link). Quest’anno la trattazione degli argomenti in programma “poggerà” inoltre su un caso-studio specifico, ovvero Sassello, nell’entroterra savonese, località di villeggiatura ed escursionismo molto celebre (e apprezzata) per i patrimoni ambientale e culturale e per le tradizioni gastronomiche (gli amaretti, il tirotto, le farine, salumi, formaggi, birre, funghi…). Dove storicamente operano anche artigiani dell’eccellenza (e di Sassello e Beigua questo sito non a caso si è sovente occupato, ad es. a questo link e a questo link).
I discenti non avranno che l’imbarazzo della scelta. Si confronteranno con alcune metodologie di lavoro originali, per così dire consulenziali, che via via applicheranno al borgo, validandole dal vivo, e durante il Laboratorio è prevista anche la videotestimonianza del Sindaco, Daniele Buschiazzo, il quale “porterà” in aula la propria voce, la propria visione di sviluppo territoriale, la propria esperienza in materia di biodiversità e sostenibilità.

sassello

sassello

Al termine, i lavori dei discenti verranno aggregati e supervisionati, così da ottimizzarne contenuti e forme, e presentati presso Sassello in un momento di confronto e convivio reale.
Ancora una volta, dunque, un esito e un risultato tangibili e fondati.
Turismo dei saperi e dei sapori”, ci piace ormai definirlo un progetto al servizio del territorio e delle imprese artigiane, dei prodotti puliti, delle filiere accorciate, delle cultivar autoctone, del buonessere. Un progetto al servizio della ripresa.
Umberto Curti
umberto curti

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