Nell’àmbito di un progetto europeo Interreg, “Cambiovia“, centrato sui temi della transumanza e dei prodotti caseari, la nostra Luisa Puppo ha tenuto per l’AgriAcademy afferente al progetto l’intervento “Marketing della biodiversità e della ruralità”. Il tema, da sempre molto “coerente” ai contenuti di Ligucibario®, ha per natura portata trasversale, estendendosi anzitutto in direzione del turismo esperienziale / green / enogastronomico…, turismo immersivo e relazionale.
Si pensi specificamente proprio alla transumanza, momento (e rito) stagionale – che non cessa di affascinarmi – in cui, a fini climatici, le mandrie e le greggi scendono lungo i tratturi da zone collinari/montane (alpeggio, malga) a pianure, ricoveri e stalle dove trascorreranno l’inverno, o viceversa risalgono. San Bernardo (15 giugno) e San Michele (29 settembre) erano ovviamente le ricorrenze che “racchiudevano” il periodo in questione. Perpetuazione di un mondo cui accennano già Marco Terenzio Varrone, Virgilio, Plinio il Giovane (i tratturi, la montificazione…), e dal 2019 iscritta nel Patrimonio Unesco, alcune località se ne “caratterizzano” con orgoglio particolare, Cogne (AO), Mendatica (IM)*, Livigno (SO), Schilpario (BG), Asiago (VI), Fiera di Primiero (TN), l’Appennino abruzzese, il Molise…, caso per caso avendo nel tempo arricchito il passaggio degli animali, già di per sé suggestivo e coinvolgente, con momenti folklorici, mostre e mercatini, spettacoli, proiezioni, edutainment a sfondo zootecnico… A tal proposito, il latte secreto durante i differenti periodi poteva prendere rispettivamente il nome di vernengo o maggengo. Il formaggio “vernengo”, ottenuto quando le vacche si cibavano esclusivamente con fieno secco, di solito risultava particolarmente bianco e con % di materia grassa superiore, tale da poter stagionare più a lungo. Anna Cavasinni e Fabrizio Franceschelli, grazie a ricerche antropologiche iniziate sin dagli anni ’70 del Novecento, hanno realizzato sul tema il magnifico docufilm di 60 minuti Dall’Abruzzo a Capo Nord. ma esistono numerosi ulteriori materiali. In Francia, le transumanze connotano anzitutto le aree pirenaiche, del Massif Central (celebre il formaggio Cantal), e l’Alsazia. In Austria anzitutto il Tirolo (Almabtrieb). In Spagna, dove è detta emblematicamente sanmiguelada, la transumanza ricorre anzitutto a Madrid (pecore), in Navarra, e nella Rioja, celebre per i vini. La Grecia continentale ospita ovunque greggi migratorie di capre e pecore, inoltre, esse appaiono in isole di media/grande dimensione, anzitutto Creta ed Eubea, ma anche a Chios, Naxos, Thassos… Il focus della migrazione pare permanere, nondimeno, la Tessaglia.
Luisa Puppo in tal senso ha approfondito il significato valoriale della ruralità a fini turistici, una ruralità connotata da periodi precisi (primavera, fienagioni, vendemmie…) che un tempo scandivano non solo le stagioni ma il calendario quotidiano delle famiglie. Questo patrimonio, così ricco di colori, odori, simboli ora mediterranei ora montani, è ciò che i nuovi turismi ci chiedono, desiderosi come sono di trovare un come oltreché un dove. Un come che consenta loro di familiarizzare a 360° con luoghi, comunità, sapienze, cultivar, cucine, buonessere….
* uno dei capisaldi della cosiddetta “cucina bianca”, a base di latte, farine, patate, aglio, porri… Fra quanti ne hanno scritto, il triorese Sandro Oddo è forse l’autore che prediligo.
Umberto Curti
16 nov 2022 | Pubblicato in Ligucibario
Marketing della biodiversità e della ruralità
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