3 giu 2022  | Pubblicato in Ligucibario

Fazzini e borgate con “Wild Bormida” 2

immagine tratta dal sito istituzionale del Comune di Bormida

immagine tratta dal sito istituzionale del Comune di Bormida

Leggevo una riflessione del neurobiologo Stefano Mancuso secondo la quale negli ultimi due secoli sarebbero stati tagliati 2mila miliardi di alberi… Una cifra (una catastrofe) che personalmente non riesco neppur a “misurare”.

O che forse non voglio. Dato che anche ieri con Luisa (e non pochi altri) ho esplorato boschi – e scattato molte foto – , dando per scontato che questi amici dell’uomo siano eterni e difendibili…

Un percorso che ieri è stato merito dell’infaticabile Mitch, di “Wild Bormida”, il quale stavolta ha ideato un anello (ma altri ne ha qui in serbo) attraverso le borgate di Bormida, lungo rilievi collinari che non avrei immaginato tanto belli, da Navoni a Resi, con l’ippocastano monumentale, poi alla deliziosa Pirotti e a Rovella, infine a Delfini, alla cappelletta della Madonna del Carmine dove sostò l’Infanta, e a Navalle (salita finale che approdava gli affamati alla trattoria). Toponimi che a tanti non diranno forse alcunché, ed io mi dolgo per loro.

Ed ho ascoltato Walter Baccino, consigliere comunale, che con garbo infinito ci ha accompagnato e ci ha fatto da “memoria storica”, rendendo davvero un ottimo servigio al proprio paese e raccontandoci storie di ieri che pure paiono di un millennio fa. Storie di neve, faggete e castagneti, funghi pregiati, carbonaie, ferriere, ricordi di scuola e di vita, di fonti d’acqua buonissima. Paleolitico? Amico Lettore, seguendo Ligucibario® non ti risulta certo nuova la mia militanza in difesa della biodiversità, dei borghi, delle tradizioni autentiche, delle filiere brevi… Walter non sa che insegno marketing turistico/enogastronomico all’Università, e che ho scritto un’infinità di libri “consonanti” con quanto andava raccontandoci (link); né io gliel’ho “svelato”, affinché potesse esprimersi senza condizionamenti. Sottolineava la bellezza della propria terra, la necessità di porre a sistema le risorse e coordinarsi finalmente con la costa, di correggere una rotta socioeconomica che a livello globale chiamare sviluppo è, ormai, alquanto illusorio… Perché mai interromperla, caro Walter?

These fragments I’ve shored against my ruins, poetava T.S. Eliot (premio Nobel 1948) nella sua opera più alta, ed io trovo ormai più forza in una pietra di questi muretti a secco che in milioni di ciance che la contemporaneità ogni giorno ci propina.

Bormida, donde il nome del fiume, è una graziosa “Rio Bo” (circa 450 abitanti) fuori dal tempo, sparsa in mille frazioni, perfetta per soggiorni rigeneranti e passeggiate nella natura, ad un passo da campi amorosamente coltivati, dai 1108m del Ronco di Maglio (resti di trincee napoleoniche) e i 1386m del monte Settepani, oggi caratterizzato da un teleposto dell’Aeronautica Militare. Sviluppatasi a partire dal ‘400, fu teatro di significativi eventi e insediamenti (abati di Fornelli, marchesato finalese, dominazione spagnola, irruzioni bonapartiste…). Propone due esposizioni museali (fossili e paramenti sacri) e una biblioteca dove reperire documenti fondamentali per la storia locale, che conserva sempre qualcosa da svelarci.

L’escursione di ieri, beninteso, non ci ha privati della rituale, e sfiziosa, sosta gastronomica, col pranzo all’osteria “Al vecchio comune” (chiusa il lunedì), che in un commovente mood anni ’70 ha via via servito vari antipasti, terragni ma arricchiti da un “ortodosso” brandacujùn di stoccafisso, quindi i fazzini (1) qui in versione soffice soffice, un vitel tonné degno del Piemonte, e last not least un tiramisù casalingo molto sostanzioso e gradevole. Felicitazioni sincere, tenuto conto che anche il rosso in caraffa non sturava lavandini, bensì suonava franco e – come si diceva un tempo – schietto. Mi rivedrete.

E a presto, Mitch, impegni di lavoro permettendo (ma gli impegni permetteranno…). Sai quel che penso, il tuo lavoro è meritorio.

Umberto Curti

(1) per i fazzini, gloria del territorio (ma in altri paesi li chiamano sciaccarotti, lisotti, lisoni…), consulta come sempre la specifica voce qui nella sezione Alfabeto del gusto (link). E puoi far lo stesso, se è piatto che non conosci, anche con la voce brandacujùn

umberto curti

2 thoughts on “Fazzini e borgate con “Wild Bormida”

  1. Commenta Walter giu 12, 2022 23:09

    Riscontro una persona, molto
    Colta, intelligente, dinamica,
    nel valorizzare e descrivere
    “questo mondo così meraviglio è
    fantastico chiamato NATURA.
    CON AFFETTO, A RISENTIRCI
    PRESTO WALTER

  2. Commenta Walter giu 12, 2022 23:01

    Complimenti per le bellissime
    parole nel descrivere il Paese di Bormida.
    UN plauso, un ringraziamento
    da parte mia, colgo l”occassione per porgerle i ringraziamenti
    anche dal Sindaco e dalla
    Amministrazione Comunale

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