Nell’àmbito dell’animazione del programma di turismo esperienziale Parte Montis, sono stato invitato come relatore dall’Agenzia di sviluppo locale Giudicato di Arborea ad un workshop tenutosi il 3 giugno a Mogoro (OR). Purtroppo –per impegni lavorativi pregressi – ho potuto partecipare solo la mattina, a distanza, ma ciò non mi ha impedito di respirare la positiva atmosfera dei lavori. Soprattutto, dalle parole di tutti è emersa la necessità di fare squadra, di targettizzare oculatamente le risorse del territorio, e di integrare nell’offerta risorse sino ad ieri “trascurate”, in specie l’agricoltura e l’artigianato, coi loro saperi ad alto tasso di autenticità. Saperi intorno ai quali va rafforzata la cosiddetta awareness. Personalmente, ho sottolineato l’importanza dei casi-studio (quelli che sempre utilizzo anche in docenza), i quali concorrono ad individuare possibili strategie di superamento delle criticità locali, e l’importanza della cosiddetta coopetition, cui si perviene solo innalzando le competenze delle imprese, sovente microimprese (lingua inglese in primis, web e social media marketing, capacità narrativa, soft skills…). Ho una società di consulenza che spegne 22 candeline, e debbo dire che in questi anni ho udito (anche a proposito d’integrazioni costa-entroterra, di destagionalizzazioni…) tesi d’ogni tipo, talvolta dissentendo da esse. Il mio approccio è sempre operativo, mai accademico, poiché la lunga “militanza” con la mia socia Luisa Puppo (la quale collabora con Isnart, Unioncamere, in progetti Interreg Maritime…) a fianco di territori ed imprese mi consente di dire che ormai nel turismo un decennio può già rappresentare un’era geologica, e dunque mai come oggi – fuoriuscendo da una crisi pandemica! – è indispensabile indirizzare gli sforzi verso obiettivi condivisi (management coeso, rilancio dei borghi, genius loci, filiere brevi, buonessere…). Turismo esperienziale è parola di cui si va anche un po’ abusando, nel senso che molte proposte sono esperienziali solo sulla carta e vari soggetti ritengono di possedere la bacchetta magica (chi s’interessasse alle mie tesi può trovarle nei miei libri, ad es. a questo link). In un mercato sempre più global, caotico, brutale, accelerato, la competizione si affronta tramite iniziative concrete ed efficaci, non ottimistiche/elettorali e rimbombanti.
Per ora è tutto. Felice d’aver respirato, sebbene online, un po’ di Sardegna, terra che adoro anche in senso enogastronomico (dai malloreddus agli indimenticabili Cannonau) ma che non viaggio da tanto tempo, un cordiale augurio di buon lavoro al dottor Antonello Soro, che nei giorni scorsi ha coordinato la progettazione del workshop. So che i lavori proseguiranno l’8 giugno a Masullas, e la continuità costituisce già un buon viatico.
Umberto Curti