17 feb 2021  | Pubblicato in Ligucibario

Con Ligucibario buon extravergine a tutti

WhatsApp Image 2021-02-13 at 16.59.40 (1)Sabato 13 febbraio ho tenuto con Luisa Puppo un webinar per AITI (Associazione Italiana Interpreti e Traduttori) riguardante l’olio extravergine, con particolari focus sul DOP Riviera Ligure.
Straordinaria la partecipazione di pubblico (il counter segnava 99+), e perciò innumerevoli le domande via via pervenutemi nella chat, alcune – quanto mai opportune – relative anche all’ottimale potatura delle piante, al contrasto della mosca Bactrocera, al deterioramento dell’olio mal estratto/mal conservato…
Compatibilmente con la dimensione virtuale, cui questa terribile pandemia sèguita a costringerci, ho voluto dedicare l’ora conclusiva del webinar ad una degustazione di olio monocultivar taggiasca, cortesemente fornitomi dal Consorzio di tutela olio extravergine DOP Riviera Ligure, che ringrazio.
Così, la piccola telecamera che sovrasta il mio computer ha via via trasmesso le immagini di un bicchierino blu, rastremato verso l’alto, che si riempiva d’una piccola quantità di prodotto e dunque mi consentiva le fasi visiva, olfattiva e gustativa.
Puoi intuire, Amico Lettore, quanto avrei desiderato avere dinanzi a me, presenti in carne ed ossa e non lontani online, i partecipanti all’evento, ma ho cercato con le parole di condividere al meglio possibile ciò che i miei sensi catturavano, trasportandomi lungo le Riviere liguri verticaleggianti, su fasce terrazzate da muretti a secco… La limpidezza, i profumi, e soprattutto i gentili sentori di fruttato (assai fresco, green) e di pinolo. Tale è il DOP Riviera Ligure, alimento sempre nitido sottile elegante, perfetto per i delicati matrimoni con pinzimonii, insalate di stagione, crudité di ortaggi, tartare di pesce fresco, cibi cucinati non invasivamente…
Mi auguro, attraverso quest’olio “nutraceutico”, ed in un momento tanto difficile, che Ligucibario® ancora una volta abbia reso un buon servigio alla causa dei prodotti locali, delle filiere mediterranee e delle cultivar autoctone, della qualità che evolve a buonessere. Anche a tavola, infatti, e in qualche modo lo compresero già quelli come Brillat-Savarin, si “erigono” fondamentali difese immunitarie, che possono renderci più sani e meno vulnerabili.
Buon extravergine a tutti.
Umberto Curti
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