25 giu 2018  | Pubblicato in Ligucibario

“Assaggia la Liguria”, momenti di un percorso

DSCN1093

 

 

 

 

 

 

DSCN1141

 

 

 

 

 

 

Assaggia la Liguria” (PSR Regione Liguria 2014-2020 mis. 3.2) ha realizzato, dal 22 maggio al 20 giugno, 12 cene in ristoranti della tradizione ubicati sulle 4 province regionali, da La Spezia a Imperia. Si è trattato di un’iniziativa enogastronomica organizzata da Enoteca Regionale della Liguria in sinergia col Consorzio di tutela olio extravergine DOP Riviera Ligure e il Consorzio di tutela Basilico Genovese DOP.

DSCN1182

 

 

 

 

 

 

DSCN1251

 

 

 

 

 

 

 

 

Le serate si sono svolte presso Manuelina (Recco), Vitturin (Recco), Da ö Vittorio (Recco), Baccicin du caru (Mele), La ruota (Imperia), Osteria della Corte (La Spezia), Il genovese (Genova), La femme (San Bartolomeo al Mare), L’insolita zuppa (Santa Margherita Ligure), Palazzo Salsole (Sassello), Le perlage (Genova) e Il boma (Varazze).
Ricca la dotazione di materiali (schede, dépliants, manualistica) sempre, liberamente, a disposizione degli avventori.
DSCN1265

 

 

 

 

 

 

2018-06-07 19.49.41

 

 

 

 

 

 

Il pesto di basilico (così come la focaccia col formaggio nei primi 3 ristoranti recchelini) è stato tra i principali protagonisti di menu che hanno privilegiato, in linea di massima, le preparazioni ittiche, salvo qualche sguardo più “appenninico” a Sassello. Morone, orata, dentice, spigola, acciughe (il pan del mare!), polpo, calamari, muscoli (dato che in Liguria nessuno li chiama cozze…). Ed il pesto è stato preparato al mortaio dinanzi al pubblico in 9 occasioni.
DSCN1312

 

 

 

 

 

 

la femme

 

 

 

 

 

Le paste hanno spaziato fra trenette, mandilli, picagge, trofiette, gnocchi, a sancire storie di impasti che talora in Liguria risalgono indietro nel tempo, si pensi fra l’altro che mandilli origina da un lemma bizantino, e gnocchi da un lemma longobardo… Si sono poi assaporati grandi classici come il brandacujùn (che notoriamente più lo brandi e più vien buono) e come il cappon magro, che sino a qualche anno fa si temevano a rischio “estinzione”, e come la “umile” panissa (il lemma origina non a caso da panìco, un miglio poverissimo), le verdure ripiene, e sua maestà il coniglio alla ligure, con le olive taggiasche “tuttogusto”. E’ balenata, meritoriamente, la prescinsêua, quella cagliata che il contado dagli entroterra via via “esportò” verso le cucine cittadine.
DSCN1349

 

 

 

 

 

 

DSCN1501

 

 

 

 

 

 

 

 

E tra i dessert sono giunti in tavola anche l’ottocentesca sacripantina, la stroscia con extravergine (gloria anzitutto di Pietrabruna), il latte dolce fritto, e la mitica pànera – che nessun genovese oserebbe chiamare “gelato al caffè” – …
Durante l’intera iniziativa un videomaker ha effettuato specifiche riprese (4 in lingua inglese a cura degli scriventi), e in un caso gli scriventi sono stati intervistati dal giornalista Marco Benvenuto di “Zena a toua”, donde un video disponibile anche su YouTube al link https://www.youtube.com/watch?v=kjbSQgNcgWY .
Altre PR sono state intrattenute con redattori de “Il Secolo XIX”, “Il Giornale”, “LiguriaFood”, “Città della Spezia” e “Liguria Wine Magazine”.
DSCN1516

 

 

 

 

 

 

DSCN1562

 

 

 

 

 

 

 

 

Le pietanze hanno sovente proposto un immediato, strettissimo matching con i tematismi e i valori dell’extravergine DOP Riviera Ligure, in qualità di prodotto a denominazione d’origine certificata, soggetto a verifiche fisico-chimiche oltre che sensoriali, eccelso per caratteristiche organolettiche di
delicatezza e dolcezza, ed ormai inserito dalla scienza dietologica fra i più preziosi nutraceutici.
L’iniziativa è valsa anche ad approfondire presso il pubblico i vini del terroir proposti in costante abbinamento, un carosello di bianchi, rossi e qualche rosato che da Ponente a Levante ha chiamato a raccolta produzioni profondamente identitarie, dal Pigato alla Lumassina/Mataossu, dal Rossese di Dolceacqua ai diversi Vermentini che punteggiano l’arco costiero, dall’Ormeasco di Pornassio Sciac-trà (ovvero vinificato cerasuolo) alle Bianchette valpolceverasca e tigullina…
Buon appetito e cin cin, Liguria! Trovare una conclusione più beneaugurante parrebbe difficile.
Umberto Curti, Luisa Puppo

Commenta