26 giu 2018  | Pubblicato in Ligucibario

Liguria esperienziale. Intervista alla t.o. Giada Marabotto

Umberto Curti conversa con Giada Marabotto, titolare di “Volver Viaggi”

giada marabotto, titolare di 'volver viaggi'

giada marabotto, titolare di ‘volver viaggi’

Umberto Curti
Turismo (anzi, turismi) in Liguria: dal tuo punto di osservazione svilupperesti per i lettori di Ligucibario una sorta di swot analysis, che definisca i principali punti di forza e le peggiori criticità con cui ti confronti progettando le tue offerte incoming?

Giada Marabotto
A mio avviso, il punto di forza per il turismo legato all’heritage (storia, tradizioni enogastronomiche…) è proprio il nostro territorio, la sua conformazione: una lingua di terra fra mare e monti, con caratteristiche uniche, paesaggi e storie diversi.
Questi spazi, talvolta impervi ma scenografici e suggestivi, rendono tuttavia difficile la ricettività: ci confrontiamo spesso con un esubero di richieste rispetto all’offerta di ospitalità nei borghi e nelle località più rinomate. Oppure le tariffe sono decisamente elevate, in conseguenza del grande affollamento da “alte stagioni”…
Le opportunità che intravedo per il turismo heritage ed enogastronomico nella nostra regione sono molte. Una miriade di piccolissime realtà si stanno aggregando per rendersi più competitive ed offrire prodotti “turisticamente” appetibili. Le insidie, se così vogliamo definirle, sono legate alla concorrenza, peraltro più che legittima, di altre regioni italiane che, esattamente come noi, cercano di promuovere le proprie eccellenze. E, come sappiamo, il Bel Paese ne ha molte da offrire!

Umberto Curti
So che non sei genovese, ma con Genova hai da tempo un ovvio e forte legame professionale. Da addetti ai lavori il rapporto con un luogo è peculiare. In tal senso, Genova per te è?

Giada Marabotto
Genova è una città meravigliosa, spesso sottovalutata, che offre un centro storico unico ed un legame indissolubile col proprio glorioso passato di borsa mercantile, porto e “metropoli” commerciale.
Ho vissuto a Genova per tanti anni e tutt’oggi essa è sede del mio lavoro, l’ho vista crescere e migliorare nel tempo, così come la mia professionalità, strettamente legata anche ai destini cittadini.

Umberto Curti
Turismo esperienziale. Quasi ogni pacchetto viene ormai promosso (talvolta spacciato) come tale. Nel volume che pubblicherò in autunno, “Libro Bianco del turismo esperienziale in Liguria”, come sai contesterò – per così dire – alcuni…qualunquismi. Anche in funzione dei feedback provenienti dalla tua clientela, quali sono le tue considerazioni in merito?

Giada Marabotto
Concordo, la descrizione “esperienziale” ultimamente viene utilizzata molto, per seguire i trend della domanda turistica. A parer mio è nondimeno prioritario definire con precisione il pacchetto e le attività che include. Un assaggio di focaccia dal panettiere o una pralina artigianale da un maitre-chocolatier si possono considerare “un’esperienza”, e possono costituire momento speciale per alcuni turisti, specialmente stranieri. Ben differente però è un’attività che preveda, oltre alla degustazione di un prodotto tipico, un approfondimento storico-culturale, un focus su impasti cotture modellaggi…, un abbinamento vinicolo o brassicolo, un’informativa nutrizionale…, specie se garantiti da professionisti di esperienza come siete voi, Umberto e Luisa, coi quali non a caso “Volver” coopera. Ritengo che ogni pacchetto debba essere studiato sulla base del target di riferimento, per proporre al pubblico giusto l’esperienza più consona.

Umberto Curti
Enogastronomia, ecco intanto i links al “pacchetto focaccia” e al “pacchetto cioccolato” che abbiamo ideato su Genova in collaborazione. Quali sono gli aspetti che poni sempre come centrali quando sviluppi le proposte food&wine nel catalogo “Volver”?

Giada Marabotto
In primo luogo la scelta dei fornitori e partner, sia come qualità dei prodotti, che come propensione al turismo e all’accoglienza. Può accadere che esistano prodotti eccezionali, ma se non veicolati nella maniera giusta e nel miglior contesto essi purtroppo pérdono di appeal. Considerando che, quasi sempre, il turista non è un addetto ai lavori, potrà forse non cogliere a 360 gradi le caratteristiche organolettiche di quanto degusta, ma in quel caso – e lo rivela il buonsenso – verrà certamente affascinato dalla location e dalla cortesia del personale…

Umberto Curti
Vi sono aree dell’entroterra ligure sulle quali desidereresti operare maggiormente?

Giada Marabotto
Per non venir meno alle mie origini, non posso che desiderare un incremento del turismo nel Savonese. Il turismo balneare è certamente un’attività importante, ma non è l’unica possibilità per il territorio. Riflettendo sulle problematiche legate all’entroterra ligure, e non solo savonese, evidenzierei in primo luogo la viabilità. Le vie di accesso ad agriturismi e strutture ricettive sono spesso strette e tortuose, di difficile o addirittura impossibile percorrenza per i pullman o comunque disagevoli per persone non abituate a quel genere di strade. In caso di giornate piovose la situazione si complica.
Inoltre, i numeri sono decisamente ridotti in termini di posti letto. Abbiamo condotto recentemente un gruppetto in zona Badalucco, Apricale e Dolceacqua e, nonostante il numero ridotto (erano 12 persone), è occorso dividere gli ospiti in strutture diverse, piuttosto distanti l’una dall’altra, pianificando spostamenti serali perché tutti potessero poi raggiungere lo stesso locale per cena. Non tutti gli agriturismi infatti prevedono la cena, pertanto è obbligatorio organizzarsi.
Infine, nell’ottica di evidenziare anche i margini di miglioramento, a mio parere sarebbe opportuno approfondire fra gli operatori turistici la conoscenza almeno della lingua inglese e dello strumento email/social, per mantenere contatti rapidi ed efficienti con agenzie e tour operator. I clienti, specialmente americani e canadesi, richiedono e si aspettano risposte veloci, anzi – considerando il fuso orario – quasi immediate!
Noi tour operator ci troviamo in difficoltà se dobbiamo “rincorrere” i nostri fornitori, quindi tendiamo sempre a proporre la strada più rapida ed a consolidare rapporti, così da poter contare in anticipo su informazioni e prassi precise.
Detto questo, ritengo peraltro che i paesaggi impervi e ancora poco battuti dal turismo di massa incarnino molta bellezza e unicità dei nostri borghi, soprattutto del ponente ligure. Sarebbe interessante una sorta di compromesso fra quanto richiede la domanda senza però snaturare questi luoghi e comunità, quasi incontaminati. Certamente il target non sarà quello da grandi numeri, ma piccoli gruppetti di amanti della natura e di questa tipologia di territori.

Umberto Curti
Circa un ventennio fa è cominciata una “deregulation” del settore viaggi che prosegue tuttora, e che proseguirà in avvenire, anche in funzione di sempre più rinnovate tecnologie. Le vacanze nascono online? A quali scenari ci si deve preparare?

Giada Marabotto
Ritengo che entro dieci anni la quasi totalità delle prenotazioni volo+hotel avverrà online, “disintermediando” rispetto ad agenzie di viaggio e tour operator. L’utente web ha accesso ad una miriade di informazioni e con estrema semplicità può prenotare in autonomia qualsiasi servizio. Il valore aggiunto del turismo organizzato sarà, sempre di più, la consulenza “sartoriale” e l’assistenza per viaggi che includano servizi guidati, esperienze ed attività. Oltre che, naturalmente, per pratiche di una certa rilevanza economica, per le quali il cliente non “si fida” delle procedure online, senza un contatto diretto e determinate garanzie. Per quanto concerne il nostro lavoro in Liguria, gli individuali normalmente prenotano gli alberghi in maniera diretta, mentre si affidano a noi i gruppi, oppure coloro che richiedano servizi personalizzati. Sono segmenti differenti, che peraltro non si escludono a vicenda.

Umberto Curti
Hai certamente riflettuto, ad esempio, circa le 8 tendenze internazionali di mercato che Booking ha evidenziato come prioritarie al termine di una macroindagine presso i propri utenti. Poiché in tempi di globalizzazione tutto, ormai, riguarda tutti, complessivamente, secondo te, la Liguria è in buona salute?

Giada Marabotto
Dal mio punto di vista la Liguria è in buona salute, ma come detto ci sono ampi margini di miglioramento. A realtà virtuose e turisticamente progredite si affiancano aree altrettanto uniche, ma non ancora pronte per quanto chiede il turista. Il viaggiatore desidera immediatezza, desidera trovare subito online quanto cerca, e fare un semplice click per prenotarlo, al costo pubblicizzato. Si tratta di un processo complesso per le microscopiche realtà che costellano la Liguria e in particolare l’entroterra, che non hanno budget da investire sul web, nel marketing e nella customer care. Tuttavia il turista è anche alla ricerca dell’emozione, ed in questo tutti i nostri selezionati fornitori sono eccezionali: propongono attività ed esperienze uniche e coinvolgenti, ed i viaggiatori portano a casa ricordi bellissimi.

Umberto Curti
Da tour operator italiana, hai un’esortazione in materia turismo che rivolgeresti come urgente al legislatore nazionale e/o regionale?

Giada Marabotto
Sarei molto felice se intraprendessero una lotta seria all’abusivismo, che nel turismo è una piaga importante. Da piccolo imprenditore, con dipendenti e collaboratori, sono particolarmente sensibile all’argomento. E poi naturalmente vorrei che il turismo venisse considerato cruciale dalle Istituzioni e quindi si prevedessero maggiori investimenti nella promozione del territorio, nella viabilità e nel turismo ecosostenibile, con piste ciclabili e valorizzazione di parchi ed aree verdi, oltre all’utilizzo di energie rinnovabili.

Umberto Curti
Infine, la domanda più complessa: cosa suggeriresti ad un giovane che, terminato un idoneo percorso di studi, intendesse “seguire” le tue orme (e restare in Liguria)?

Giada Marabotto
Mi fa piacere qui lanciare un messaggio sinceramente positivo, le opportunità in Liguria e nel turismo ci sono! Sicuramente è necessario rimboccarsi le maniche, lavorar sodo e fare la “gavetta”, però l’ambizione, l’entusiasmo, la creatività dei giovani possono trovare la giusta collocazione grazie ad una domanda turistica crescente. Riporto con orgoglio la mia storia, di persona che ha lasciato un contratto a tempo indeterminato per aprire un’attività turistica propria, e oltretutto in tempi di “crisi”. Negli anni l’azienda è cresciuta e si è consolidata, oggi siamo in sei, tutte giovani donne, e l’obiettivo è sempre quello di guardare avanti, con curiosità, fiducia, ponendoci in gioco!

Umberto Curti
Grazie, Giada. Come puoi immaginare, Ligucibario® auspica che tu possa condividere a Genova focaccia e cioccolato di qualità con sempre più numerosi turisti…

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