9 nov 2015  | Pubblicato in Ligucibario

Sardenaira e pissalandrea alla GDO 1

Sardenaira, pissalandrea, le proto-pizze del Ponente ligure.

Sardenaira, pissalandrea, le proto-pizze del Ponente ligure.

Un sabato pomeriggio d’autunno, alla COOP di Cogoleto (GE) per alcuni acquisti della quotidianità famigliare, mi imbatto prima in un barattolo di “sardenaira”, prodotta da Venturino, frantoio di Diano San Pietro (IM), e poi in volantino con la ricetta della “pizza all’Andrea”. E’ confortante questa presenza e/o riscoperta di tipicità anche presso la grande distribuzione. La sardenaira e la pissalandrea sono infatti due versioni di una sorta di antica proto-pizza del ponente ligure, certo preesistente all’arrivo dei pomodori dal Nuovo Mondo. I nomi derivano rispettivamente dalla presenza di sardine nel condimento, e dalla voce peissalat della costa mediterranea francese e catalana, da cui pissaladière, ovvero preparazione con pesci salati e con “pesti” di pesce azzurro. Le prime “pizze” della storia furono pitte che dall’Asia, attraverso la Grecia, sbarcarono sulle coste e sulle isole italiane, furono deschi che s’impregnavano di quel che li sovrastava, pesce salato, formaggi ovini, cipolle, olive, capperi, origano, quel che c’era, talvolta anche geniale arte del riciclo… A proposito di pesti di pesce azzurro, in Liguria, quando si condiva col machetto, questa pizza-torta-focaccia prendeva il nome di machettusa. Oggi la sardenaira è una de.co. (denominazione comunale) di Sanremo, e chi visiti la bella riviera dei fiori la abbini perciò ad un Vermentino di personalità – ce ne sono tanti – , oppure vista la presenza del pomodoro sperimenti un rosato, in loco si trovano ad esempio alcuni sciac-trà, ovvero le versioni in cerasuolo dell’Ormeasco di Pornassio (nel caso io suggerisco Tenuta Maffone o Cantina Colle Sereno).

Per la storia e le storie che ruotano intorno a questa tradizione, guardami a questo link.

Per la ricetta, guardami insieme a Luca Traverso a questo link.

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