Corzetti o ancor meglio croxetti… Rotondi, di circa 4-5 cm di diametro, questi dischi di pasta presentano – incise – immagini e araldiche (stemma di famiglia, stemma del pastaio…), utilizzando “formine” di un legno che non contenga tannini, pero melo faggio acero. A Chiavari (GE) c’è ancora un artigiano del legno, Casoni, in grado di realizzare gli arabeschi voluti, che nei solchi trattengono bene il sugo; un altro, Picetti a Varese Ligure, è di recente mancato e non so se la famiglia intenda proseguire l’attività. Possono impastarsi rossi (col pomodoro), verdi (con gli spinaci)… La sfoglia è spessa 1-2 mm, e quindi cuoce in un paio di minuti al massimo. Si mangiano ovviamente con la forchetta. Varese Ligure (SP) è uno dei luoghi più coerenti per degustarli, ma ve n’è un tipo anche a Bedonia (PR). In origine si condivano “suolo a suolo” (cioè a strati come le lasagne) col sugo di funghi, i porcini freschi a fette, o le lumache in zimino. Il sugo richiede ad esempio un DOC Dolceacqua, il pesto un DOC Riviera ligure di ponente Pigato, alla giusta temperatura e nei giusti calici.
Umberto Curti