Va bene, va bene, personalmente ho Calizzano nel cuore, e cento volte ne ho scritto, ma è pur vero – amico Lettore – che in tutti questi anni Ligucibario© non ha mai venduto spazi pubblicitari né ha mai contenuto “marchétting”, per me autorevolezza significa indipendenza… Ed oggi ho quindi qualcosa di nuovo e di bello da raccontarti, un’esperienza come sempre autentica.
Infatti, accolti dal pastore “Sioux”, da caprette cavalli galline, e soprattutto dalla gentilissima Federica, ci sediamo (Luisa ed io) all’agriturismo La tribù del sole, in regione “Giaire” (che significa ghiaie). Qui, molti anni fa, trascorremmo 5 estati di fila, il luogo aveva altro nome e altra gestione. La sala da pranzo in origine era una stalla, con mangiatoia, molto suggestiva, e lo è tuttora.
Ci accomodiamo allo stesso tavolo (poi dicono le coincidenze…) di quelle estati, ma la stufa stavolta (20 giugno!) è accesa, però non stupirti più di tanto, Calizzano ha clima montano, invito sempre gli amici di città a fuggire qui, via dalle canicole agostane, qui dove è sempre difficile, la notte, rinunciare alla copertina.
Ti confesso, dopo 43 anni di ristoranti domenicali e non solo (ma sappi che all’inizio non fu scelta volontaria, ho perduto mia madre giovanissimo e mio padre ovviamente sapeva far quasi tutto tranne cucinare…), che appena entro in un locale, dallo stellatissimo Michelin alla mini-trattoria di campagna, ho il presentimento – nel bene e nel male – di quel che accadrà. Poiché scrivo ricettari, mi occupo di cultivar, predico il buonessere, mi allarmano la fuffa, gli chef sciamanici, i menu modaioli…
La sala – circa 25 coperti – è piena, annuso odori invitanti, la formula è 15 euro ed oggi si mangia il cibo semplice ma evergreen (a cavallo tra Liguria e Piemonte) che leggi nella lavagnetta in foto, domani ovviamente si tratterà di altri piatti.
Dopo un appetizer di benvenuto per spezzar la prima fame (tutti i ristoranti dovrebbero servirlo, specie quelli lenti nel servizio), i “tajarin” sono magnifici, Luisa li ha voluti all’olio perchè ama sentire il sapore della pasta, io con un ragù che ti propone una nota profumata molto piacevole, immagino sia un ingrediente misterioso e non indago, i cuochi dopotutto adorano il copyright. La cotoletta di pollo è fritta asciutta, e le zucchine a contorno sono morbide, delicatissime. Concluderesti con la torta che chiamano tenerina (burro e cioccolato), e davvero non ti pentiresti. Io, che “biasimo” gli astemi, ho aggiunto anche un quartino di Barbera.
Uscendo, noterai di nuovo spazi esterni silenziosi e curati, che t’invogliano a scoprire le lezioni di equitazione, il laghetto con le anatre, lo sforzo meritevole di badare alla natura, ovvero all’amica migliore quando ne siamo degni, quando la rispettiamo.
La tribù del sole lavora a pranzo dal lunedì al venerdì, e ti suggerisco caldamente – se vuoi unirti alla tribù – la prenotazione al 379 2127568.
Buon relax e buon appetito (e chissà, magari mi scoprirai al tavolo accanto)…
Umberto Curti