Zafferano, preziosità che ci proviene dall’Asia occidentale, e dal Mediterraneo orientale. Nelle Cinque Terre, e specialmente la limitrofa Campiglia (La Spezia), ma anche altrove (Airole, Triora, Albenga, Quiliano, Davagna, Castelnuovo Magra…), si tenta da alcuni anni un ripristino ai fini di recuperare una tradizione interessante. Intento meritorio e complesso: la droga si ricava manualmente dagli stimmi essiccati all’ombra o a calore tenue (in genere 11 kg per ettaro), ed occorrono 20-120mila fiori per ottenere un chilo scarso di prodotto. Altre lodevoli iniziative a Triora (“Il poggio di Marò”), dove pare che lo zafferano presenziasse già dal ‘300.
Umberto Curti