12 apr 2022  | Pubblicato in Ligucibario

Turismo, una parola chiave: coopetition

daniele buschiazzo, sindaco di sassello (sv)

daniele buschiazzo, sindaco di sassello (sv)

Si è svolta presso il Polo universitario imperiese la 5^ lezione del Laboratorio esperienziale “Turismo dei sapori e dei saperi” derivante da un accordo-quadro fra Università di Genova (dip. Economia, corso in Scienze del turismo) e CNA Liguria.

Sassello e il Parco Beigua:
una videotestimonianza

Dopo le metodologie consulenziali progressivamente proposte – e sperimentate – nelle lezioni precedenti, questa volta l’aula dapprima ha conosciuto in videoconferenza, come previsto, Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello e presidente dell’Ente parco Beigua (che ringraziamo per la consueta, squisita disponibilità); il quale, oltre a descrivere i preziosi beni ambientali e culturali del suo paese (fra l’altro, prima “bandiera arancione” in Italia), ha approfondito anche il tema gastronomico, là dove Sassello – come noto – va famosa per i funghi, i salumi, i formaggi, gli amaretti, il tirotto, le farine molite come un tempo, le birre artigianali….

Linee-guida per l’ideazione di itinerari turistici

Successivamente l’aula si è confrontata con le linee-guida per l’ideazione di itinerari turistici, elaborate da Luisa Puppo e da chi scrive sin dai tempi di un progetto comunitario TPE (strategie per la sostenibilità, le buone prassi e la qualità dell’accoglienza negli scali portuali e diportistici).

L’aula ha di fatto appreso che una strada di prodotto (sia essa strada del vino, del formaggio, del riso, della castagna….) non nasce come semplice collage di luoghi messi in fila, non basta – per così dire – un tratto di penna che colleghi fra loro i puntini su una carta geografica…
Una strada di prodotto che si posizioni in modalità competitiva sul proscenio del mercato è un insieme coeso di luoghi, risorse, infrastrutture, servizi. Un’orchestra senza…solisti, che manifesta una volontà comune.

Sin dal check-in dell’ospite, una strada di prodotto deve operare come un network efficiente (1+1=3), come rete integrata – anche intersettoriale – in grado di garantire accoglienza targettizzata, informazioni su misura, loisir, esperienze relazionali, shopping di prodotti autenticamente locali.

Coopetition e turismo

Se dunque il turismo è sempre gioco di squadra, teamwork, capacità di aprire il territorio disegnando percorsi calibrati sui cosiddetti fattori wants della domanda, la quale sovente – a maggior ragione dopo la pandemia – “invoca” borghi quieti, naturalità, genius loci, buonessere a tavola*, la sfida a venire sta e starà sempre più nel comporre e proporre offerte di viaggio valoriali, ricche di significato, a contatto con le comunità locali, le biodiversità, il paesaggio, i mestieri, le architetture, le botteghe artigiane, le cucine tipiche (e questo è il made in Italy dell’essere, oltre che del fare, nel quale s’inscrive anche il percorso di Sassello e dei borghi più dinamici). Occorrerà in tal senso anche molta formazione agli operatori (lingua inglese, web e social, storytelling…).
Chi “consulta” Ligucibario® ed è uso leggermi sa cosa sta avvenendo, e come la penso. Ho poi la lieta sensazione che l’aula stia interiorizzando a dovere questi concetti. Irene, Sara, Federica, Giancarlo… Tra di loro siedono, forse, i prossimi ambasciatori dell’incoming in Liguria… Benvenuta maieutica!
* si veda anche il mio Libro bianco del turismo esperienziale, ed. Sabatelli, Savona, dic. 2017 (qui un link) e il volume a suo tempo nato dal contributo degli studenti della 4^ edizione del Laboratorio (qui un link)
Umberto Curti
umberto curti

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