Grumo di antiche case “pieds dan l’eau” tra Rapallo e Chiavari, Zoagli non a caso sedusse spiriti di filosofi, di artisti… Oggi si raggiunge comodamente anche col treno, lungo la tratta Genova-La Spezia. La sua luce levantina, i colori pastello e la sua storia si legano anche, e da secoli, alle celebri seterie, note in tutto il mondo, e alla specializzazione nella produzione manuale di velluti in seta pura.
Lo stemma araldico cittadino rappresenta le due torri, erette nel secolo XVI per tutelare Zoagli dalle temibili scorrerie piratesche, su sfondo blu e non a caso giallo, i colori delle maggiori Confraternite locali: il blu dei marinai e il giallo dei tessitori.
Voci vorrebbero che i primi tessitori zoagliesi fossero, nel XII secolo, i reduci della 1^ crociata, in realtà tale eccellenza più verosimilmente risale al secolo XV, allorché la Repubblica di Genova primeggiò nel tessile (è del 1432 la costituzione ufficiale della Corporazione dell’Arte della Seta). Primazia che solo nel secolo XIX via via risentì della concorrenza straniera e delle rivoluzioni industriali. A Zoagli tradizionalmente giungeva seta grezza e ripartivano capolavori. Gli eleganti velluti del Genovesato entravano nei palazzi patrizi delle monarchie, della nobiltà, del clero, dei secoli barocchi e via via dell’alta borghesia, arredando gli ambienti e vestendone gli abitanti.
A Zoagli la produzione manuale di sete, damaschi e velluti (condivisa con la retrostante Val Fontanabuona) costituiva in genere prerogativa femminile, abili mani che, con calma e abnegazione strabilianti, operavano i filati di seta pura intrecciando ordito e trama su telai lignei che talora – Deogratias – sono scampati al tempo e alle distrazioni distruttrici della modernità. Tintura, predisposizione dei rocchetti, orditura del telaio sino alla tessitura vera e propria…, dove le forme create accostavano e tuttora accostano rossi vividi, blu cobalto, verdi smeraldini, e il celeberrimo velluto liscio “nero di Genova”. Ne scrive anche Davide Bertolotti, “Viaggio nella Liguria marittima”, anno domini 1834. Si può dire che a Zoagli ogni casa avesse un telaio, tanto che in totale se ne contavano più di mille, che nutrivano un’arte raffinata. Talora in un centimetro quadrato coabitano quasi 500 fili (https://www.inrapallo.com/artigianato/i-velluti-di-zoagli/ ).
A Zoagli tuttora prosperano alcune manifatture artigiane. Le Seterie Cordani dal 1849 tessono a mano le stoffe su antichi telai in legno, producendo mirabilie uniche e richieste in tutto il mondo. I laboratori, lungo la via Aurelia, ospitano anche visite d’istruzione e tour turistici. La seteria Gaggioli (ubicata in una villa del primo ‘900) dal 1932 costituisce un altro nobile esempio di realtà famigliare dove si perpetuano – e si divulgano – ai massimi livelli il mestiere, ed i know how, del “magister texitor” (https://www.rotarygolfodigenova.org/Pubblicazioni/SETA.pdf ).
Umberto Curti