29 apr 2021  | Pubblicato in Ligucibario

Come Rimini “sconfisse” le mucillagini

mare albenga

Come Rimini “sconfisse” le mucillagini.

Lucia Macchiavelli (corso IFTS co-finanziato dall’Unione Europea “Tecniche per la promozione di prodotti e servizi turistici con attenzione alle risorse, opportunità ed eventi del territorio” presso Sei-cpt Imperia)

Ho 26 anni e vivo a Imperia. Grazie alle mie esperienze formative in ‘Scienze del Turismo e Comunicazione per i Beni Culturali’ sto sviluppando grande interesse per il settore turistico, nel quale vorrei intraprendere al più presto un percorso lavorativo. Sono appassionata anche di tecnologia e media digitali, reputo ormai i “social” strumenti essenziali per una valorizzazione turistica innovativa. Ho intrapreso il corso IFTS per avere una conoscenza più approfondita del territorio ligure, delle sue eccellenze e delle sue potenzialità, e spero in un futuro di poter essere risorsa utile e attiva nella sua valorizzazione…

Come Rimini “sconfisse” le mucillagini

Nell’analisi di differenti casi studio riguardanti buone prassi in àmbito turistico, che il docente Umberto Curti non si stanca di proporci, il caso di Rimini è sicuramente di grande interesse, in quanto testimonianza di capacità di gestione di una crisi ma anche di un approccio lungimirante e ragionato, che per il periodo storico è risultato sicuramente pionieristico. Come è noto, Rimini, da sempre meta turistica – e divertimentificio – tra le più frequentate, per le sue infinite spiagge e locali, si trovò nel luglio del 1989 a dover rinunciare al core business della sua proposta turistica: il mare. Infatti, invaso dalla mucillagine marina che si diffuse in tutte le acque dell’Adriatico, quel mare – proprio quel mare così essenziale, come in Liguria, nei destini economici del territorio – risultò non balneabile, causando di fatto la crisi della stagione turistica estiva. Per cercare di arginare il problema in tempi brevi si cercò di ricorrere ad alternative temporanee come la corsa alla costruzione di piscine negli hotel, soluzioni che però si rivelarono insufficienti nella risoluzione del problema. Per questo motivo i soggetti coinvolti si resero conto della necessità di una gestione strategica della crisi, che portasse a risultati tangibili su lungo termine. Grazie a un dialogo tra attori pubblici e privati si intraprese una strategia legata anche allo specifico e intenso uso del marketing, essa presentò due focus principali: 1)la targetizzazione, ovvero la differenziazione dell’offerta turistica, non più solo balneare, e 2)la destagionalizzazione ovvero rendere Rimini una località “attiva” tutto l’anno.
Da questi due approcci nacque una proposta turistica completa e attrattiva che ancora oggi rende Rimini una meta tra le più frequentate in Italia, e non solo. Alla vocazione di località balneare vengono introdotte parallelamente differenti offerte riguardanti la cultura, lo sport, il benessere, l’enogastronomia ma anche il divertimento, il business e il turismo per il tempo libero, consacrando Rimini città viva tutto l’anno e adatta a tutti. Tutto questo ha dimostrato come, partendo da una crisi (si pensi all’etimologia del termine), si possa arrivare, con un approccio strategico e soprattutto con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, non solo alla risoluzione di un problema bensì alla creazione di nuove proposte, che diano nuova vita a un territorio e alle sue bellezze senza modificarne l’identità. E molto altro vi sarebbe da dire.
Un benchmark, dunque, di cui tener conto.

 

 

 

 

 

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