11 ago 2025  | Pubblicato in Ligucibario

Coi GAE al lavoro verso l’Alta Via dei Gusti Liguri

Alta Via dei Gusti Liguri e GAE

Alta Via dei Gusti Liguri e GAE

Alta Via dei Gusti Liguri e GAE. Quando alcuni allievi, dopo la fine di un corso, rimangono in contatto coi docenti tanto da recarsi a trovarli in montagna, anzitutto per il piacere di un’escursione insieme alla faggeta della Barbottina, e poi per condividere valori e progetti, credo di poter dire che la riuscita del momento didattico è andata ben oltre il consueto…

Alta Via dei Gusti Liguri: il gruppo di lavoro

Sto parlando di Enrica, Giuseppe, Stefano, Francesca, e presumo di poter includere nell’elenco anche Cristina, assente solo in quanto impegnata altrove, e Riccardo ed Elisa, splendide persone, provenienti da un altro corso ma coi quali di fatto già collaboro. Questi sono gli allievi che ho avuto il privilegio di conoscere durante gli ottimi corsi per GAE (Guide Ambientali Escursionistiche) cantierati dall’ente F.Ire a Genova, tutti ovviamente promossi a pieni voti ad una qualifica che li abilita ad esercitare nell’intero àmbito ligure.

Ognuno di loro, beninteso, porta con sé il proprio vissuto e le proprie motivazioni. Risiedono in territori diversi, e quindi in qualche modo disegnano già una certa trasversalità lungo l’arco regionale. Hanno competenze e attitudini diverse, e quindi in qualche modo focalizzerebbero escursioni connotate da quel che meglio padroneggiano e che più li appassiona.

Viviamo una stagione storica (l’antropocene) per certi versi oscena e drammatica, che ci chiama all’azione, nessuno si senta escluso, come si suol dire, dinanzi a questa globalizzazione insensata e consumistica che – mutuando un pensiero di Pasolini – insegue sviluppo e mai progresso, che aggrava le disparità sociali ed economiche, e che con le guerre, il business ad ogni costo, l’inquinamento e il climate change pone a rischio il futuro stesso del Pianeta.

Alta Via dei Gusti Liguri: il progetto

Insieme a queste energie comunque “giovani” e vitalissime – Enrica Giuseppe Stefano Francesca Cristina Riccardo Elisa – Luisa Puppo ed io stiamo quindi dando vita ad un gruppo di lavoro e traguardando un primo, ambizioso progetto, che ci piace intitolare Alta Via dei Gusti Liguri. E’ prematuro dettagliare qualcosa che sin qui è stato un “pensare insieme a voce alta” e che ora muoverà embrionalmente i primi passi anche sulla base di precedenti messe a fuoco (leggi l’articolo Alta Via dei Gusti Liguri).

Ma il progetto Alta Via dei Gusti Liguri capitalizza

  • da una parte il ruolo di ben 7 GAE pronti a valorizzare aree ambientali, biodiversità, risorse rurali e locali
  • dall’altra i know how e le esperienze di due consulenti, Luisa Puppo e chi scrive, attivi da quasi 30 anni, accanto ad amministrazioni e aziende, nel marketing e nella formazione per il turismo incoming e l’enogastronomia.

Liguria, entroterra e turismo

Alta Via dei Gusti Liguri e scenari turistici. La Liguria, pur con alcune buone performance in grado di guarirla da quell’immagine di destinazione un po’ decotta che l’affliggeva una ventina d’anni or sono, si caratterizza ancora

  • per un marcato squilibrio fra costa ed entroterra (il 90% delle economie insiste sul 10% del territorio, ovvero il litorale),
  • per una mediocre destagionalizzazione degli arrivi (in molte località dai picchi d’alta stagione si passa ai crolli in bassa e allo standby di tante ricettività, il cui TOC rimane modesto),
  • per un’accoglienza che potrebbe far meglio sistema.

Inoltre, persistono più “a valle” criticità e ritardi anche presso le imprese (leggi il mio articolo su agroproduzioni, marketing, turismo) per quanto attiene

  • alla conoscenza delle lingue,
  • al presidio di web e social media,
  • alle capacità di storytelling…,

tanto più necessarie oggi che il turismo esperienziale (1) vuole conoscere dal di dentro le nostre “quotidianità”, comprendere il genius loci, familiarizzare con le comunità, le botteghe, le ricette del posto…

Al lavoro dunque, GAE! C’è molto da fare, e con l’Alta Via dei Gusti Liguri le nostre dovranno diventare “parole in movimento”, azioni concrete, quasi un manifesto di un nuovo modo (Liguria pionieristica?) di intendere il trekking e l’hiking, per gioire dell’outdoor “montagne vista mare” contemporaneamente imparando qualcosa circa la cultura e le tradizioni locali.

Alta Via dei Gusti Liguri: turismo esperienziale ed enogastronomico

Mi riferisco in definitiva, con realismo, alla creazione di un “catalogo” di proposte, dal forte taglio antropologico-enogastronomico, attente alla microgeografia dei luoghi, e idonee a coinvolgere i partecipanti in esperienze peculiari. Tale catalogo non trascurerà – anzi! – la Liguria meno nota, quella dei borghi a rischio senilizzazione e spopolamento, dove le strade franano, dove la mancanza di servizi e di opportunità allontana i giovani, dove i presidii commerciali faticano e infine chiudono, dove i sentieri sono invasi dalla vegetazione perché “mancano sempre i fondi”, dove i faggi pian piano sono solo legna da ardere per i forni delle pizzerie.

Se il progetto saprà camminare, l’Alta Via dei Gusti Liguri potrà via via assurgere a product turistico, un “mare verde” dove ridare piena dignità e prospettive ad Appennino ed Alpi, rivitalizzare quei contesti che qualche legislatore vorrebbe accompagnare verso spopolamenti irreversibili, dar voce a quanti sono rimasti in montagna o vi sono ritornati o vi si sono trasferiti per intraprendere un nuovo futuro (da casaro, da artigiano, da apicoltore, da GAE…), lontano – meglio lontanissimo – da città sempre meno sostenibili, sempre più degradate, alienanti, rumorose, dove molti mestieri sono precariato puro.

Credo d’aver ben chiarito quel che mi e ci muove. E chi mi conosce sa che avrò certo molti difetti, ma non sono incostante e non mi manca la determinazione.

(1) al turismo esperienziale in Liguria dedicai anni fa un saggio quanto mai operativo, lo trovi a questo link. E se ami leggermi, a questo link trovi poi il mio “Sostenibilità e biodiversità. Un Glossario” gratuitamente richiedibile all’editore in pdf.

Umberto Curti
dop riviera ligure

Commenta