Campo Ligure si è classificata quinta nel recente contest RAI “Il borgo dei borghi”. Chapeau! E via via che le località scorrevano, mentirei se affermassi di non aver immaginato un piazzamento ancora più alto…
Campo Ligure, un borgo…in filigrana
Ho infatti sempre voluto bene a questo borgo della valle Stura ligure (l’antico Campo Fredo, Campo Frei) circondato da pascoli e tracciati escursionistici, “dominato” da un magnifico castello degli Spinola restituito alla comunità, e last not least caratterizzato dalla tradizione dei filigranisti (Deogratias, botteghe artigiane e uno specifico museo animano ancora il suo centro storico).
L’ardita ferrovia ottocentesca Genova-Acqui Terme – pur con tempi “rallentati” dal binario unico – consente di giungervi anche senza lo stress e le emissioni dell’auto, e sei nel Parco del Beigua…
Campo Ligure, cucina della tradizione
Amico Lettore, ovviamente Ligucibario® a Campo Ligure ti accompagnerebbe anzitutto alla scoperta della revzora (una focaccia rustica, alta, nel cui impasto entra anche farina di granturco) perfetta con le teste in cassetta, dei prodotti caseari, dei funghi, delle varietà di frutta fra cui squisite mele, dell’apicoltura, ma anche di quella sagra dello stoccafisso che ad ogni tarda primavera “cattura” gourmet locali e foresti. Non finiremo mai di ringraziare il naufragio di Pietro Querini, patrizio-mercante veneziano, alle isole Lofoten…
La cucina della tradizione a Campo Ligure porta poi in tavola zuppe “povere” – ma corroboranti – come la pute (link qui) e la bazzurra (link qui), paste fresche e ripiene, polpettoni, carni bovine, il rito delle tomaxelle/tomaselle di vitello (mia madre ne ricavava ö töccö per condire tanti primi), il cinghiale, e per finire la pasticceria secca (e il pandolce basso!) e le torte di mandorle in “coabitazione” col vicino Piemonte.
Se ben ricordo, la pute talvolta è nel menu dell’amico Gianni Bruzzone, presso l’Osteria Baccicin du Caru che da tanti anni consente soste ai buongustai (e ottime bottiglie) lungo il passo del Turchino, che tuttora collega con tornanti e scorci d’antan la Liguria col Piemonte.
Buon appetito!
Umberto Curti