È tendenzialmente una Pasqualina dove la prescinseua è amalgamata e non sovrapposta alla farcia (di biete/preboggion), ci dice il Rossi edizione 1898. Con riso, ma senza erbe, a Gazzo d’Arroscia (SV) veniva offerta in chiesa ai cantori dell’Allelujah. I carciofi affettati e rosolati sostituiscono le biete a Testico (SV), ma a Laigueglia (SV) è il cavolo verza (torta dei poveri, molto economica, senz’uova, in forno a legna).