12 mar 2018  | Pubblicato in Turismo esperienziale

All’Osteria dell’Acquasanta con Umberto Curti

All’Osteria dell’Acquasanta con Umberto Curti

Acquasanta, un’oasi verde sopra Voltri, raggiunta anche dai bus di linea e dalla ferrovia Genova-Acqui Terme. E’ località devozionale (Santuario), termale (acqua solforosa), e museale (arte cartaria). Da quasi 3 decenni i due titolari della foto sul sito web del locale conducono quest’Osteria (d’atmosfera malgrado i non pochi coperti) con piacevole déhors estivo dove ho cenato più volte, apprezzando una cucina di tradizione e guizzi positivi, anche in funzione della stagionalità dei prodotti sul mercato. Ottima la carta dei vini (con riguardi al territorio) e, per chi ami la birra, c’è Maltus Faber. Ricevuti in sala dalla cortesissima cameriera Antonella, ci attende un’esperienza tradizionale e creativa: si può cominciare col piatto d’antipastini caldi e freddi fra cui ricorrono insalata di patate, polpettone, verdure ripiene, focacce e pizze… I primi, dato che in menu il mitico sformato di trevigiana con Stilton viene e va, consolidano il rito dei ravioli col sugo e dei mandilli (sottili lasagne) col pesto, ma anche gnudi, taglierini, bagnùn d’acciughe… Fra i secondi, suggerisco – quando presenti – la lingua bollita con salsa verde, il coniglio alla ligure, il reale di vitello al forno con patate, la salsiccia, la battuta di fassone piemontese al coltello, la gigantesca costata alla griglia, i rognoni, lo stoccafisso accomodato. Solitamente 3 o 4 i dessert: gelo di melone, semifreddo al torrone, torta di nocciole, strüdel. Conto, con bottiglie “medie” e senza distillati, rassicurante, buon rapporto q/p e porzioni piuttosto abbondanti.

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