Mi ha sinceramente allietato apprendere che, grazie al conduttore Fabio Fazio e ad un altro socio, la fabbrica di cioccolato “Lavoratti” di Varazze potrà scampare alla crisi, originata dal Covid, e ripartire con magnifico slancio (in cantiere anche uova di Pasqua futuriste in collaborazione con gli artigiani ceramisti Mazzotti di Albissola).
Io ho vissuto i primi 5 anni della mia vita a Varazze (ne ho ricordi straordinari, inclusi i primi bagni dalla “Paolina”), da tanto mi occupo professionalmente di cioccolato anche scrivendo manuali formativi (clicca qui), e sono un appassionato, anzi un arci-appassionato di futurismo, cui dedico conferenze e gustincontri (clicca qui)…
“Lavoratti”, come hanno correttamente riportato i media, nacque nel 1938 – è dunque quasi centenaria – per iniziativa di una famiglia di giostrai, che così colsero l’opportunità di vendere dolciumi alla clientela, i piccini ma anche i seniores, del loro mini luna park.
Ho letto inoltre sulla stampa che il cacao (mai più di un tenore del 60%) giunge da un coltivatore ecuadoriano, famiglia al lavoro da 5 generazioni: non dimentichiamo fra l’altro che l’Ecuador possiede 2 varietà di cacao forastero che, per pregio, sono equiparate al più raro e celebre criollo. Tavolette ed altro proporranno accostamenti all’insegna del terroir – accostamenti che presumo deliziosi – , con l’albicocca di Quiliano-Valleggia (SV), con l’olio evo taggiasco (IM), coi limoni delle Cinque Terre (SP)… 48 i prodotti a catalogo, che dal web via via approderanno anche ai negozi più dediti alla qualità. Last not least, le confezioni ed ogni dettaglio sono stati pensati con reale attenzione alla sostenibilità ambientale, ovvero biodegradabili al 100%.
Mi piacerebbe incontrare Fabio Fazio, non ho alcuna “pretesa” né di popolarità né di business (mi basta la gratificazione che traggo dal mio lavoro), semplicemente amerei conversare di cioccolato, di futurismo (comprese le litolatte di Nosenzo…), e chissà – perché no? – magari ragionare di un’iniziativa congiunta (1+1=3), sempre col fine di giovare alla nostra bella ma “fragile” Liguria, e alle sue tante microimprese a gestione famigliare che, in un’era di globalizzazione accelerata e brutale, perpetuano tradizioni e delizie.
Buon cioccolato a voi tutti, amici Lettori!
Umberto Curti