Sto indugiando. Mi accorgo che sto indugiando, in questa sera di prima estate, nell’irritata attesa di una tempesta tanto perfetta quanto lenta ad arrivare, che dovrebbe cancellare in un attimo i postumi di una settimana torrida e stancante e, mi auguro, anche tutti i miei freni espressivi.
Ho già riorganizzato i tags a tema enogastronomico dei miei taccuini elettronici, prezioso strumento di archiviazione; ho ricopiato diligentemente gli appunti del corso; ho dato un’occhiata agli ultimi post pubblicati dai vari blogs che popolano il mio lettore di feed accanto a Ligucibario. Insomma, ho già impastato energicamente gli ingredienti forniti da altri, ma il mio lievito, la mia pasta madre, cresciuta piano piano nutrendosi di ispirazioni e passioni, faccio proprio fatica ad aggiungerli.
Indugio, credo, per vari motivi. Sarà che non picchietto sulla tastiera con intenti puramente divulgativi da quando mi sono lasciato alle spalle la mia brava laurea debole, velleità da studioso annesse, per una più prosaica…pagnotta (tanto per restare nella metafora panificatoria). Sarà che non è semplice scrivere sapendo di essere letti, e ancora meno se per natura sei più ascoltatore che ciarliero. Ma soprattutto, quello di cui sono certo è che ho ancora tanto da imparare.
Forse non è un buon modo di iniziare, me ne rendo conto, e vi starete seriamente interrogando sull’utilità di seguire questa mia rubrica (il cui titolo avrete già intuito). Vi capirei. Forse avrete ottime giustificazioni da addurre e state pensando di occupare la serata con programmi ben più appassionanti e ludici, se messi a confronto, tipo riordinare le bollette o montare lo scolapiatti dell’Ikea. Vi comprenderei, sono fatto così, mi piace non prendermi sul serio.
Invece, a coloro che hanno avuto la pazienza di seguirmi fin qui, posso dire che a mia parziale discolpa v’è il fatto che di Vino – proprio lui – parleremo e che a condurre questa chiacchierata debba essere il sottoscritto principiante. La coscienza del ruolo e della suddetta condizione, mi portano ad affrontare l’argomento con un certo rispetto, come se entrassi in punta di pattìne in un salone perfettamente incerato, a festa già iniziata, circondato da invitati dal collaudato charme le cui occhiate pietose convergono sul mio tragico smoking preso a nolo.
Eppure, a prescindere dalle mie insicurezze e dalle ragioni che hanno spinto la mia/vostra curiosità verso il mondo del vino, suggerendoci di sbirciare attraverso la porta socchiusa del bel salone, una cosa è certa: l’iniziale interesse piano piano evolve in passione e quest’ultima, se coltivata, in una strana forma di…riconoscenza, diciamo così. Una specie di grato calore verso La bevanda (e verso la fatica secolare dell’uomo, in un percorso a ritroso di cui il bicchiere costituisce solo la parte finale e il compimento…ma ne parleremo) che suscita due reazioni. Da una parte la necessità di discuterne, di raccontare ciò che già sai sul vino, di scambiare pareri e ricevere consigli. Dall’altra, una volta presa consapevolezza della vastità dell’eno-universo, l’urgenza di percorrerlo, in lungo e in largo, per poterne sapere sempre di più.
In breve, da queste premesse e da uno scambio di idee con Umberto Curti che mi ospita qui su Ligucibario (per la prima volta “al di là della barricata”!), è nato lo spunto per dare inizio a L’Enofilo Principiante. Una rubrichetta agile sul vino e le cose belle che lo circondano, che mi piacerebbe seguisse poche linee guida:
- E’ tenuta da un esordiente totale per esordienti totali (per prendere in prestito un’altra storica citazione cinematografica). Non vogliamo e non possiamo competere sullo stesso piano di molti blogs a tema vinario che popolano la rete, alcuni dei quali sono ormai delle istituzioni e i cui contributi spaziano tra i più svariati argomenti dell’eno-mondo. Sebbene io li segua con molto interesse e non è improbabile che verranno spesso linkati da L’Enofilo, essi, per la maggior parte, presuppongono nel lettore un certo bagaglio teorico ed esperienziale che non li rende immediatamente avvicinabili a chi parta da zero o quasi.
- Niente più che un racconto. Le vicissitudini di chi, avvicinatosi al vino già da un po’ di anni, ma in modo piuttosto disordinato, ha deciso di muovere quel fatale passo che prima o poi accomuna tutti coloro che cercano di costruirsi un metodo: iscriversi a un corso di degustazione. Vedremo come è andata, tra alti, bassi, aneddoti, nuove scoperte e nuovi dubbi.
- Un luogo dove tutti abbiamo qualcosa da imparare. Sarebbe bello se potessimo uscirne, io e voi, arricchiti; sarebbe bello se l’Enofilo Principiante diventasse una specie di circolo di amici. Magari all’inizio non saremo tra quelli al centro del salone, pieni di savoir faire. Anzi, magari all’inizio faremo un po’ di tappezzeria, ma ci avvicineremo timidamente al tavolo dei vini con la consapevolezza che abbiamo sempre qualcosa di nuovo da scoprire e la voglia di parlarne.
- Siamo gente informale, ma seria. Sappiamo ridere degli eccessi in cui spesso sfociano i riti legati al mondo del vino (come questo burlone qui), ma cercheremo di farlo conoscendo quali sono le verità alla base delle tante esagerazioni e non per facile radicalismo.
Sono stato troppo programmatico, forse? Lo scopriremo strada facendo. Alla prossima!
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Foto by Tom Wachtel / CC BY-NC-ND
Benvenuto all’Enofilo Principiante – in alto i calici per un brindisi Web2.0 da Ligucibario!