4 dic 2023  | Pubblicato in Ligucibario

Le 4 Province

DSCN5961Mentre i “cop28″ si riuniscono a Dubai (3/4 delle emissioni planetarie sono causate dai combustibili fossili…), verosimilmente per una “passerella” ove dibattere a vuoto, Papa Francesco ammonisce – per voce del cardinale Parolin – di far convergere i soldi destinati alle armi in un Fondo per eliminare la fame e contrastare il cambiamento climatico. E tale presa di posizione, apprezzata da Brasile ed altri Paesi “parti in causa”, non è altro che il seguito di quanto il Pontefice aveva di fatto espresso nel 2015 con la celebre enciclica “Laudato si’”, dove già la terra bruciava, vittima del collasso climatico, dei conflitti d’interesse e dell’avidità.
Il contesto, peraltro, è adesso ancor più in ebollizione: il 5 dicembre si celebra la Giornata mondiale del suolo; 180 attivisti hanno chiesto di boicottare il meeting emiratino, anche in quanto presieduto da Sultan Ahmed Al-Jaber, CEO petrolifero; e purtroppo 22 Paesi fra cui Stati Uniti * e Francia si direbbero pronti ad avallare energia, in quantità triplicata, di origine nucleare…
Quanto all’Italia, la fatwa nazionale – condivisa in primis da Coldiretti – si è concentrata contro la cosiddetta carne sintetica (meglio sarebbe definirla coltivata), un novel food interessante per non dire salvifico, che si sta diffondendo presso vari Paesi ed è vittima di pregiudizi in realtà assolutamente antiscientifici, pregiudizi circa cui è stata assai chiara – tombale – le senatrice e farmaco-biologa Elena Cattaneo (“studiare è meglio che vietare”, la sintesi del suo pensiero).
Ma ai disastri su scala planetaria noi aggiungiamo anche quelli a scala locale: in questi stessi giorni a Maurizio Carucci, genovese, da vent’anni cantante degli itpop Ex-Otago, ma soprattutto agricoltore ad Albera Ligure (AL), tocca schierarsi per il no contro 20 pale alte almeno 120 m di un maxi parco eolico che impatterebbe “contro” un’area appenninica bellissima e fragile… Una serie di aerogeneratori con enormi piazzole in cemento per ogni elevazione, una strada di crinale larga 7 m, un nuovo elettrodotto verso la val Borbera e – last not least – una viabilità in val Curone da adattare a camion lunghi fino a 30 m… Insomma, un grosso sconquasso dentro un piccolo paradiso, che ha sì sofferto crisi, spopolamenti, senilizzazioni, ma che ospita sulle proprie terre e cime – dentro scenari via via non di rado montani – una biodiversità da tutelare, fatta di flora, fauna, cultivar, ma anche di tradizioni, itinerari “lenti”, enogastronomie (fra cui un famoso pane festeggiato la domenica dopo Ferragosto)… Itinerari che incrociano storie benedettine, ruralità, allevamenti. Si pensi alle Capanne di Cosola, lassù dove s’incontrano le culture di ben 4 province, Genova Alessandria Pavia e Piacenza… Uno sconquasso che avrà quali ricadute ecologiche, paesaggistiche, sociali e lavorative?
Carucci parla in definitiva di un business fine a se stesso e calato dall’alto, non rispettoso dell’identità dei luoghi, e dunque da arginare.
Inutile dire che Ligucibario® aggiornerà i Lettori su quanto accade, “sostenendo” la battaglia di Carucci.
Del resto, mi è bastato vedere quanto accaduto lungo il percorso che da Pian dei corsi sale alla Colla di San Giacomo nel Finalese (SV), dove – al fine di consentire il passaggio ai mezzi – si è tagliata una quantità di faggi che, per numero, fa letteralmente piangere il cuore… Una ferita immedicabile, “compensata” da che?
*ma Joe Biden, come l’omologo cinese Xi Jinping, non ha presenziato al meeting.
Umberto Curti
umberto curti

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