Si è tenuta lo scorso weekend (18-20 ottobre) una nuova, ricchissima “Rolli Experience”, cui ho preso parte con grande interesse. L’iniziativa infatti ha con diversi eventi abbracciato diversi luoghi, attraverso alcune delle vie, dimore e botteghe cittadine più affascinanti.
Venerdì, su incarico del Comune di Genova, ho avuto anzitutto il piacere, presso il salone consiliare della Camera di commercio (Palazzo Tobia Pallavicino), d’intrattenere gli ospiti con uno storytelling etno-gastronomico che a quei luoghi legasse anche i sapori, il tutto in sinergia con un’apericena virtuosamente allineata alle tradizioni.
Il sabato ha focalizzato al mattino ancora l’aurea via Garibaldi (“Strada nuova”) con la sequenza di Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Tursi (dove fra l’altro si conserva il “cannone” di Niccolò Paganini realizzato dal liutaio cremonese Guarneri del Gesù), sino al ninfeo e al giardino segreto di Palazzo Nicolosio Lomellino, ovvero con una serie di esperienze che davvero lasciano chiunque, come si suol dire, a bocc’aperta.
Per trasferirsi nel pomeriggio in via San Lorenzo, presso il Duomo, in visita a Palazzo Sinibaldo Fieschi, dove il padrone di casa ha ricevuto gli ospiti, fra mirabili affreschi, intermezzi musicali e narrazioni letterarie, con tè e prelibate dolcezze, rievocando l’atmosfera che autenticamente si creava durante quei secoli in cui i “Rolli” – oggi patrimonio Unesco – altro non erano che splendide residenze patrizie dove alloggiare le personalità in visita alla Superba…
La cena serale, infine, si è svolta poco lontano, presso Palazzo Gio Vincenzo Imperiale in piazza Campetto, con un menu a tema rinascimentale anche per celebrare l’edificazione dell’edificio, risalente al 1560 e dotato di una facciata e di una serie di affreschi che lo rendono indimenticabile.
Che dirvi, amici Lettori? Forse che, pur genovese, e attiva nel turismo da 30 anni (come vola il tempo!), esplorando Genova non smetto di stupirmi.
E in tal senso mi sia permesso allora anche di aggiungere, in termini di destination marketing, che la fase “pionieristica” di promozione della città (fino a due decenni fa assente dagli atlanti o quantomeno “underrated”…) può dirsi felicemente conclusa, Genova c’è, e le “Rolli Experience” la divulgano nel modo migliore. La sfida cogente è ora quella di non precipitare in un overtourism che ha sempre (e sottolineo sempre) conseguenze socioeconomiche nefaste, e che a lungo andare genera più criticità che positività; bensì di posizionare Genova (che ha risorse non solo immense ma anche “diversificate”) presso i pubblici giusti, presso un incoming consapevole, evoluto, slow, non impattante. Chi fa il mio mestiere sa che i sinonimi sono mille, ma importante è cogliere di tali aggettivi il significato più profondo…
Luisa Puppo