Nel 1876 il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, 32enne, giunge per la prima volta a Genova. Nell’opera La Gaia Scienza (Die fröhliche Wissenschaft, 1882-1887) così descrive la città: “Mi son guardato per un bel pezzo questa città, le sue villette e i parchi e il circolo vasto delle sue colline e declivi abitati; devo dire infine che vedo volti di generazioni scomparse; questa contrada è disseminata di simulacri di uomini arditi e signori di sé. Essi hanno vissuto e hanno voluto continuare a vivere, questo mi dicono con le loro case edificate e abbellite per i secoli e non per l’ora fuggitiva; si sentono ben disposti verso la vita, per quanto malvagi potessero spesso essere stati con sé stessi”.
L’Ansaldo a Sampierdarena vara la sua prima nave in ferro, il Regio Avviso ‘Staffetta’ di 1800 tonnellaggio con 1700 cavalli di potenza, e deciderà poi, nel 1886, di trasferire le proprie costruzioni navali a Sestri, borgo ricco di maestranze e dotato di una spiaggia ampia e di giusta pendenza, acquistando all’uopo il cantiere Cadenaccio.
Don Agostino Roscelli (Bargone di Casarza 1818 – Genova 1902) fonda l’Istituto delle suore dell’Immacolata dedite alla commendevole missione di istruire e formare alla vita le giovani bisognose di imparare una professione perbene e con essa garantirsi un avvenire… I tempi, in quel momento storico ed economico, erano come si suol dire difficili. Pio IX gli aveva detto “Deus benedicat te et opera tua bona”. La prima scuola s’avvia quindi nell’area (allora periferica) di Borgo Pila, frequentabile da qualunque classe sociale, e adattandosi alle prescrizioni del Ministero allarga il proprio raggio d’azione oltre il corso elementare. Don Roscelli, sepolto alla morte in Santa Maria del Prato ad Albaro, sarà poi canonizzato dal pontefice Giovanni Paolo II nel 2001.
Infine, nel 1876 apre la caffetteria Mangini in piazza Corvetto, una piazza appena costruita, in forma vagamente ellittica per integrarsi al contesto urbano preesistente. Mangini, tempio oggi come ieri di cose buone, ha conservato in 150 anni di vita la propria impronta un po’ rococo. Nel tempo vi si sedettero personalità di spicco, l’attrice parigina Sarah Bernhardt, l’attore Gilberto Govi, i poeti Eugenio Montale e Camillo Sbarbaro, e Sandro Pertini quando, da spirito fiero e socialista, dirigeva il quotidiano “Il Lavoro” (al più rimpianto Presidente della Repubblica è intitolata la sala interna del locale, e chi voglia approfondirne la figura può visitare la casa-museo a Stella San Giovanni, a pochi km da Savona).
Umberto Curti