23 lug 2024  | Pubblicato in Ligucibario

Che fai a Valcasotto?

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Dopo Battifollo, ecco che Valcasotto prosegue “Namasté, i miei 8mila fra Bormida, Tanaro e Mongia”, un viaggio a puntate dentro un territorio, bellissimo ma “underrated”, che con Luisa Puppo esploro da vent’anni, fra escursioni, incontri, piccoli musei, buone soste… E’ l’omaggio che Ligucibario® (piattaforma senz’alcuna pubblicità) rivolge ai borghi, alle tradizioni, agli artigiani del gusto, a chi in quei luoghi fra Liguria e Piemonte è restato o è tornato, in fuga da città sempre più inquinate, alienanti, in fuga da trend sempre più rumorosi e cafoni. E’ l’affettuosa divulgazione anche e specificamente online di quel che da tanto tempo “patrocino” nei miei gustincontri e nella mia saggistica, sempre più ispirata – lo confesso, e con deferenza – a Gino Veronelli (ch’ebbi il privilegio di conoscere), a Mario Soldati, ai mirabili scritti di Annibale Salsa, di Salvatore Settis, di Luca Mercalli, di Maurizio Pallante… Non so se io stesso forse un giorno ne caverò un libro, amico Lettore, ormai la carta circola poco (segno dei tempi), ti chiede tanto sforzo ma ti ricambia con poco o niente…

Valcasotto è una frazione di Pamparato (CN) * , è un antico grumo di case bello come un gioiello, coi suoi tetti in pietra, i suoi balconi in legno, il suo mulino “napoleonico”, vivificata da eventi di oggettivo spessore culturale. Tuttavia l’area in direzione Garessio è famosa soprattutto per la certosa-reggia, di recente restaurata nel suo aspetto secentesco (dopo 12 anni di chiusura), che affiora all’improvviso dal bosco, raggiungibile in auto dalla provinciale oppure – ancor meglio – a piedi lungo il bel camminamento C38 (foto in alto) che collega la Colla, valico montano, a Valcasotto borgo. La dimora di caccia sabauda sorge alle pendici del bric Mindino (altra celebre escursione) a 1.090 m di altitudine, originariamente edificata, nel secolo XI, come cenobio dedicato a San Brunone.

Molto interessanti tuttavia anche la borgata Arotte, col santuario dell’Assunta raggiungibile da una bella passeggiata, e il “Museo degli usi della gente di montagna” a Serra, creato nel 1987. Gli sportivi, infine, trovano una seggiovia che sale al monte Alpet a 1611 m di quota.

I giorni scorsi, accompagnati dalla guida escursionistica, il cordialissimo Simone Rossi, da Valcasotto siamo saliti a frazione Tagliante, dove di fatto vive ormai soltanto una persona. Eravamo circa 160 partecipanti, un vero successo, ad inerpicarci fra i castagni e poi i faggi, deviando a destra sul ponte del rio Moscardina e poi ancora a destra evitando il vecchio percorso, non più praticabile, per il rifugio Manolino…

tagliante (1)-minDinanzi alla chiesa della piccola, suggestiva borgata (ma il corpo dell’edificio ospitava anche una scuola…) uno storico del luogo, il professor Luigi Garelli, direttore dell’Istituto storico della Resistenza di Cuneo, ci ha raccontato la cosiddetta “battaglia di Valcasotto”, che nel marzo 1944, dunque ottant’anni or sono, tragicamente contrappose i gruppi partigiani alla Wehrmacht tedesca.

Ridiscesi, ad anello, lungo un sentierino davvero verticaleggiante, dopo 7 km di cammino l’ampio prato della borgata Ghirardi ci ha accolti per il pranzo, benissimo organizzato dall’associazione degli amici di Valcasotto “riesumando” i cibi di una volta, “poveri” ma saporiti e nutrienti. Pane nero con lardo e miele, frittatine, tajarin di grano saraceno, tris di formaggi di Beppino Occelli, infine pasticceria di mais con gelato alla crema. Naturalmente, a Valcasotto i gourmet non rinunciano mai allo shopping presso la bottega di Occelli, langarolo di Farigliano, uno dei più straordinari imprenditori caseari che l’Italia vanti, e a cui quest’area – tuttora rurale e di alpeggi – deve tanto. Al termine dell’iniziativa, ho confessato a mia moglie di non svagarmi così tanto dai tempi della giovinezza… Grazie e a presto!

* da “panis paratus” per via della ricchezza di risorse che in loco rendeva agevole alimentarsi?

Umberto Curti

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umberto curti

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