Poco fuori dal centro di Calizzano (SV), in un contesto boscoso curato come pochi, dove la mano dell’uomo preserva e migliora ciò che la natura ha donato e dona, sorge l’agriturismo “Ca’ di voi” della famiglia Ferraro. Vi si può splendidamente dormire e vi si può splendidamente mangiare. Cavalli, star boxes, “tecci” ristrutturati (1), percorsi escursionistici ad anello arricchiscono ogni anno una proposta di ospitalità e gastronomia charmant senza essere snob. Io conobbi questa cucina “di famiglia” già molti anni fa, direi una ventina, nella limitrofa Riofreddo di Murialdo, entrando con Luisa in una trattoria che presumevo semplice semplice e viceversa assaggiando un’epifania – come piace a me – di pietanze riuscite riuscite, frutto di una riflessione, equilibrate, ergo digeribili.
Adesso al “Ca’ di voi”, accolti dalla gentilissima Adele Ferraro, ogni estate Luisa ed io festeggiamo i rispettivi onomastici, il 21 giugno e il 6 settembre sono dunque appuntamenti fissi coi menu degustazione della casa. Qualche sera fa, seduti nella sala interna (ma l’agriturismo propone anche un confortevole déhors), dalla cucina – “governata” dal fratello di Adele – ci è quindi giunta in tavola, dopo un amuse-bouche, una successione di piatti davvero elegante, che ancora una volta ci ha condotti a fine cena senza sovraccarichi: tartare di manzo (servita Deogratias alla giusta temperatura) con brunoise di pomodori secchi; sformato caldo di ortiche e pecorino; verdura dell’orto ripiena; intrigante insalatina di legumi, dadolata di verdure e gallo; ravioli di borragine ed erbe di campo al burro fuso e persa, bei profumi mediterranei; lasagna gratinata al ragù di verdure dell’orto e salsiccia dell’azienda Canova (2), forse la sola portata perfezionabile, personalmente chissà interverrei con noce moscata, o persa…; reale di vitello cotto in forno a legna al timo e limone, oppure filetto di maiale cotto a bassa temperatura in doppia panatura alla camomilla; contorno di patate e verdure di stagione; friandises e pre-dessert; infine la ricca carta dei dolci fra cui il tiramisù alla ciliegia scelto da me e la mousse al cioccolato con albicocche caramellate e amaretti “maison” scelta da Luisa. Vino alla carta e disponibile (“prevenendo” gli etilometri) anche a calice, e commendevole varietà di liquorini, amari e grappe a fine-pasto, fra cui pruspino, azzeruolo….
Amici Lettori – che da tanti anni non siete poi pochi – , come sapete Ligucibario® è una piattaforma di cultura alimentare, non contiene né mai conterrà pubblicità, perché non gli occorre e perché nuocerebbe alla sua indipendenza ed autorevolezza. Ciò che vi racconto è dunque sempre esito di esperienze dirette e di opinioni autentiche, sebbene – lo ammetto – il mio amore per Calizzano sia cosa nota e articolata. Buon appetito quindi al “Ca’ di voi” (e fatemi conoscere le vostre opinioni)!
(1)in zona i “tecci” sono gli antichi essiccatoi da castagne, li chiamano canissi in valle Arroscia, scau a Garessio (CN)… Qui un approfondimento su cosa sono i tecci
(2)Canova è un allevamento-macelleria (carni bovine e suine) di Calizzano. Io ho avuto il piacere di conoscere etno-gastronomi quali Luigi Veronelli, Giovanni Rebora e molti altri, e pertanto non cesserò mai di felicitarmi con chi pratica concretamente le cultivar autoctone, le filiere brevi, i grani antichi, gli olii extravergine di qualità… L’antropocene in cui ci tocca vivere – connotato da cambiamenti climatici, inquinamento, agromafie… – compromette infatti le sostenibilità e le biodiversità, e chi fa la mia professione è ipso facto chiamato in causa dalla parte giusta della barricata (a questo link trovate anche un “Glossario” che ho redatto nel 2023 per il Comune di Genova, gratuitamente richiedibile all’editore).