Assaporando…la Strada del formaggio!
Jasmine Capponi (corso IFTS gratuito co-finanziato dall’Unione Europea “Tecniche per la promozione di prodotti e servizi turistici con attenzione alle risorse, opportunità ed eventi del territorio” presso Sei-cpt Imperia) vive a Sanremo, è una neo-accompagnatrice turistica, laureata in Mediazione Interlinguistica. Parla 5 lingue, grazie alle quali ha potuto maturare esperienze lavorative nel settore nautico: prima come Operations Manager a Monaco, e successivamente come social media manager della Marina di Alassio. Attualmente sta frequentando il corso IFTS per approfondire le competenze in ambito turistico. Instancabile curiosa, e convinta che nella vita non si smetta mai di imparare, vede in questa professione un connubio perfetto per lavorare e continuare ad imparare: d’altronde, che cosa più dell’esperienza sul campo rende un accompagnatore turistico tale?
“Al contadino non far sapere quant’è buono il cacio con le pere!” Quanto ho sentito pronunciare questa frase dai miei nonni, ogni volta che c’era del formaggio a tavola!
Grazie a Umberto Curti, docente del corso IFTS, ho avuto la possibilità di analizzare il percorso strategico di marketing che ha dato origine alla Strada del formaggio nel Bregenzerwald, in Austria. Immaginatevi una regione montana, verdissimi pascoli profumati alternati a folti boschi, un luogo dove vivono più mucche che persone, la vita dei malgari, i caseifici e il formaggio di montagna, che è alimentazione vitale, tradizione e arte per la popolazione locale. Questo paesaggio pian piano scompare con l’arrivo dell’epoca moderna…, le fabbriche prendono il posto dell’artigianato e la tradizione sembra essere superata: i giovani contadini vedono nella fabbrica un lavoro imperdibile e un’occasione per abbandonare la faticosa vita di montagna. E ancora, la riforma agricola austriaca, con il conseguente abbandono di numerose malghe, perché sì, i contadini, con l’abolizione del sistema feudatario erano finalmente liberi, ma non avevano disponibilità economiche per acquistare le terre! In questo clima di cambiamenti tecnologici, sociali ed economici, le cooperative casearie producevano molto più formaggio, ma c’erano molti meno malgari e così i pascoli persero attrattiva, paesaggistica e reddituale. E, infine, la crisi del settore tessile, da quel momento la regione del Vorarlberg si è dovuta reinventare: nasce così, la Strada del formaggio, non una strada in senso convenzionale, bensì un consorzio di allevatori delle malghe, di ristoratori, di commercianti, di artigiani e caseifici.
Tutti coloro che fanno economia sulla trasformazione del latte – più di 170 membri – collaborano per salvaguardare l’agricoltura, per conservare le malghe, i caseifici, il paesaggio, per dare valore aggiunto alla regione e per promuovere l’offerta turistica. La Strada del formaggio è un modo per le persone di esplorare il territorio attraverso i prodotti tipici locali, di mangiare e bere biodiversità, di scoprire l’arte e l’architettura – si pensi alle particolarissime costruzioni in legno tipiche della foresta di Bregenz.
Così il Bregenzerwald diventa luogo tradizionale e allo stesso tempo aperto al mondo, proprio come le persone che ci vivono. I casari e i contadini, prendendo ispirazione dagli artigiani della regione, vedono la produzione del cibo non più come una necessità, ma come un mestiere, diventando veri e propri artisti del formaggio. Alla produzione alimentare viene affiancata la produzione di prodotti cosmetici a base di latte o erbe degli alpeggi, alla vendita dei prodotti caseari vengono affiancate degustazioni di formaggio, e laboratori culinari che danno la possibilità agli ospiti di “avventurarsi” nella produzione del formaggio. Nascono le visite guidate ai caseifici, alle colorate fattorie, al mercato del bestiame, obbligatoria diventa la tappa in un ristorante o in una locanda specializzata in formaggi. Turismo esperienziale, insomma.
Ma quale è il segreto di questo grande successo? Sicuramente i membri della Strada del formaggio avevano ben chiaro il proverbio “l’unione fa la forza” e grazie alla coopetizione si sono supportati a vicenda, creando un marchio a forte valenza turistica. Gli hotel, i ristoranti, le attività sportive all’aperto, gli impianti di risalita, mostrano tutti il cartello KäseStrasse – Strada del formaggio – diventando portatori della filosofia del formaggio. La Strada del formaggio vanta una produzione e commercializzazione di oltre 30 pregiate varietà, 10 ristoranti con Hauben (punteggio assegnato dalla guida Gault Millau), il prezzo del latte è ai massimi livelli europei e questi sono solo alcuni degli svariati risultati raggiunti… Esiste anche una Guest card Bregenzewald, particolarmente vantaggiosa, include viaggi gratuiti e, per chi soggiorna almeno tre notti nel Bregenzewald, è inclusa nel prezzo dell’alloggio! Loro sì che hanno da insegnare qualcosa, basta dare un’occhiata al sito ufficiale (link) per comprendere cosa significhi realmente fare marketing…
Io sono di Sanremo, e lavorando su questo interessante caso-studio, che potrebbe ispirare molte produzioni liguri (Val di Vara, Val Gargassa, Stella, Mendatica, tome di pecore brigasche…), mi è venuta un’ulteriore idea…, la “Strada dei Fiori”…chissà perché!?
Bellissimo articolo complimenti!!