Cambiamento climatico, un’emergenza che riguarda tutti noi, deflagrata nel giro di pochi decenni ma “imprevedibile” – francamente – solo per coloro che non guardassero o avessero interesse a non guardare…
Ondate di calore, siccità, bombe d’acqua, ormai un alternarsi continuo di allarmi, mai quanto ora leggiamo le previsioni meteo. E’ purtroppo di questi giorni la disastrosa alluvione che ha interessato l’Emilia Romagna, con morti, dispersi, evacuazioni, le consuete tragedie – personali e lavorative – che paiono non insegnarci alcunché…
Col termine siccità si allude ad assenza/scarsità di precipitazioni piovose. Tale fenomeno (altresì detto, ma impropriamente, tropicalizzazione *), connesso a cambiamenti climatici complessivi, sta purtroppo riguardando anche la Liguria, dove invasi prioritari stanno abbassandosi a vista d’occhio. L’oro blu è del resto già divenuto risorsa basilare e prioritaria per l’avvenire ed il bene comune dell’intera umanità. Inoltre, anche sulle Alpi l’innalzamento delle temperature indurrà via via un sempre più accelerato scioglimento dei ghiacci, ed il conseguente innalzamento del livello marino metterà a rischio d’erosione gran parte degli arenili più prossimi, a partire anche dal ponente ligure. C’è tutta una saggistica, da Umberto Monterin a Luca Mercalli, che illustra bene l’accaduto di questi ultimi 100 anni…
Si tratta dunque di temi che, proseguendo le docenze, non potevamo tacere al corso ITS d’àmbito agricolo in via di svolgimento ad Imperia “Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni nella filiera olivicola-olearia”. I corsisti sono quindi stati divisi in 5 gruppi di lavoro, e ciascuno sta approfondendo (così da rivolgerla poi agli altri gruppi) una strategia di contrasto al fenomeno siccità. Anche le scelte e i comportamenti quotidiani, infatti, giocano un ruolo importante per l’avvenire di quel pianeta che ha ancora il buon cuore di ospitarci. Un gruppo sta approfondendo 1)il recupero delle acque piovane e grigie; un altro 2)gli incentivi per chi recuperi acque; un altro 3)la cosiddetta “fattoria verticale”, metodo di coltivazione che risparmia circa il 95% della risorsa; un altro 4)i dissalatori d’acqua marina, tenendo tuttavia presente che un dissalatore inquina e v’è poi molta salamoia di scarico da gestire; ed un ultimo gruppo, infine, 5)un sistema di “cattura” dell’umidità ambientale così da ricavare un’acqua di qualità da vapore, che viene condensato in acqua distillata, filtrata e mineralizzata.
Ciò che i corsisti stanno imparando e “trasferendosi” ha, in prospettiva, una portata enorme, perché la sensibilizzazione è sempre il primo passo per un apprendimento concreto…
*con tropicalizzazione, infatti, si allude talora, altrettanto impropriamente, all’aumento di intensità delle precipitazioni…
Umberto Curti