4 nov 2024  | Pubblicato in Ligucibario

Genova e Montale

foto da me scattata alla mostra "Genova per Montale" (Genova, 23/11 - 15/12 2013)

foto da me scattata alla mostra “Genova per Montale” (Genova, 23/11 – 15/12 2023)

Nell’edizione appena uscita della classifica Best in Travel di Lonely Planet, verosimilmente la più letta al mondo, ha per l’Italia segnalato, tra le mete 2025 più attrattive, soltanto Genova. Un bel successo per una destinazione ancora non compiutamente valutata dai turismi rispetto ad altre, forse ormai fin troppo gettonate.

Si sceglie Genova per i carruggi, le tradizioni, i Palazzi dei Rolli, le canzoni dei cantautori? Io stesso, genovese e da 30 anni attivo nel turismo, non so rispondere così in dettaglio: probabilmente Genova sta iniziando a veicolare un genius loci che la rende tremendamente autentica, multiforme, inattesa.

Di Genova uno dei suoi figli migliori, Eugenio Montale, poeta premio Nobel per la letteratura (una targa ricorda la sua nascita in corso Dogali), acutamente scrisse – “da esule” a Milano – nel 1968:

“Quando io venni al mondo Genova era una delle più belle e tipiche città italiane. Aveva un centro storico ben conservato e tale da conferirle un posto di privilegio tra le villes d’art del mondo; una circonvallazione più moderna dalla quale il mare dei tetti grigi d’ardesia lasciava allo scoperto incomparabili giardini pensili; e a partire dalla regale via del centro una ragnatela di caruggi che giungeva fino al porto […]. Ma Genova non saprei dimenticarla. Ne conosco il dialetto, l’ho parlato a casa e fuori […]. Una città che è una striscia di venti chilometri, da Voltri a Nervi, e a mezza via il grosso nodo centrale. Vista da un aereo sembra un serpente che abbia inghiottito un coniglio senza poterlo digerire”.

A quest’anima così sensibile, a questa voce che ha traversato quasi tutto il Novecento testimoniando la crisi dell’uomo contemporaneo, ho dedicato (con affetto oltre che ammirazione) una conferenza alla Biblioteca Civica “Saffi” di Genova-Molassana, dinanzi ad un folto pubblico al quale ho raccontato anche alcuni aspetti quotidiani della vita del poeta (che peraltro fu anche traduttore, melomane, pittore), e alcune presenze che gli furono lungamente accanto, a partire dalla mirabile figura della governante Gina Tiossi.

Ora è disponibile anche un video (a questo link), girato con grande professionalità da Massimo Bracchi, nel quale – in una decina di minuti o poco più – sintetizzo i principali temi di quella conferenza, così che chi c’era possa un poco riviversela, e chi non c’era possa adesso partecipare di quel che avvenne. Buona visione!

Umberto Curti

umberto curti in sala lignea alla biblioteca civica berio di genova

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