Hanno avuto esito straordinario (tutti promossi e abilitati alla qualifica regionale) i precedenti 4 corsi per GAE (Guida Ambientale Escursionistica) organizzati dall’ente F.Ire di Genova, e così rieccomi qui ad iniziare le docenze anche per il quinto. Che ha riscosso di nuovo un significativo interesse. E come poteva andare altrimenti?
Un corso di formazione è per così dire un portolano, un “manuale” (interattivo grazie alla – irrinunciabile – dimensione d’aula) per iniziare ad orientarsi alla professione. Una professione in questo caso bellissima, a contatto con i paesaggi di Liguria e con le persone – di fuori o di qui – desiderose di scoprirla meglio. Ed una professione centrale in termini valoriali per quanto attiene alla sostenibilità ed alla biodiversità, di cui tanto si parla ma per cui mai abbastanza ci si spende (a questo link un mio recentissimo “Glossario” ottenibile gratuitamente dall’editore).
Non torno su quanto ho già scritto e detto in precedenti momenti e sedi, forse mi annoierei da me stesso. Il successo tuttavia che come team abbiamo sin qui ottenuto discende certo dai contenuti che abbiamo inteso trasmettere e, last but not least, dalle metodologie (“esperienziali”, per una volta abuso anch’io dell’aggettivo, cui in tempi non sospetti ho dedicato perfino un saggio…) con cui li abbiamo trasmessi.
Terrò così in quest’occasione – ma ho anche un altro progetto che mi balena in mente – una sorta di tableau de bord, un diario di “navigazione”, raccontando quel che via via condividerò coi corsisti. A me spettano sostanzialmente due materie:
1)una sintetica introduzione al concetto di turismo sostenibile e alle buone prassi da porre in essere (benché un turismo tout court sostenibile non possa esistere, e siamo dunque tutti chiamati ad attenuare il più possibile gli impatti “nocivi”), e
2)una panoramica – in chiave antropologica – di tutto quel che in Liguria “circonda” le escursioni, ergo le risorse storico-culturali, le ruralità, gli artigianati, le produzioni tipiche, il folklore… Come sempre, non lesinerò i casi-studio, le swot analysis, le videobibliografie a tema, eccetera eccetera eccetera, così che i corsisti possano formarsi un’idea circa i punti di forza ma anche di debolezza relativamente alle aree su cui potranno operare.
Dato che, nella mia ottica, una Guida ambientale-escursionistica è un ambasciatore e un paladino di ciò che propone, e non può quindi (né deve) difettargli una visione compiutamente d’insieme…Bon voyage mes amis.