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Ravioli dolci

Detti anche “pasticciotti a buon boccone”, fritti (carnevalizi) e croccanti, questi ravioli dolci prevedono nel ripieno anche canditi, zest di arancia e – “mucche pazze” permettendo – midollo fresco di bue. In Leonardi (autore de “L’Apicio moderno”, 1790) sono “bocconetti”. Sia come sia, spolverali di zucchero a velo e goòditeli. Chiedono sempre un passito (a bacca bianca), alla giusta temperatura nei giusti tulipanini. Nelle Marche, la pasta per questi dolciumi è di solito più consistente (“calcioni”).
Umberto Curti
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