Non esiste alcuna documentazione, come spesso avviene nel settore gastronomia, per datare precisamente le origini di questo dolce, penetrato negli usi savonesi, oggi oggetto di vero affetto… Forse, tanto per cambiare, un uso proveniente dalla secolare e mai placatasi “opposizione” tra Savona e Genova, dai tempi via via di Magone, dell’interramento del porto, della mutilazione di tutte le torri cittadine intorno al 1528, allorquando la Repubblica di Genova definitivamente prevalse sulla Torretta… Comunque, una leggenda ci racconta che, sotto quella dominazione, al Doge “nemico” in visita al quartiere marino di Fornaci venne per burla appeso dai pescatori locali un pesce finto sulla schiena. Il Doge, quando se ne avvide, assai contrariato minacciò ritorsioni!… Così quei pescatori chiesero alle proprie mogli (o ad un pasticcere, chissà…) di cucinare un dolce pregiato, che attenuasse la collera del potente. E fu così che venne ideato il pesce d’aprile di Savona. Sia come sia, venduta a pezzi, si tratta di una base di pan di spagna, farcita con crema ai vari gusti – non esiste una ricetta unica ed assoluta – e poi coperta di glassa di vari colori, ricostruendo allegramente le fattezze e le scaglie di un pesce vero. Si trova nelle pasticcerie – e alcune panetterie – ogni anno per tutto marzo, e cessa di essere prodotta e commercializzata a partire ovviamente dal 2 aprile.