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Cicciarelli di Noli (SV)

Detti anche lussotti, lunghi pochi cm, si muovono in branchi nascondendosi sotto la sabbia, e si pescano con la sciabica “araba”, a strascico (siamo sicuri, lessico a parte, che sia araba??). Un tempo le pescelle, alias le donne di Noli, li “esportavano” verso la Padanìa, dopo lavaggi ed essiccature effettuati sulla spiaggia. Ma sono rimasti solo una quindicina i pescatori specializzati, a bordo di gozzi e gundie*, e una sola ditta li “tratta”, la Siccardi Giobatta (dal 1925), che li prepara in scabeccio (friggendoli senza farina). Lode a questi superstiti, speriamo che la sorte – ma vorrei dire norme e burocrazie – li aiuti a resistere… La cattura richiede permessi speciali, in quanto – paradossalmente – la sciabica a maglie fini è consentita nel periodo 15 gennaio-15 marzo, ottimo per bianchetti e rossetti ma pessimo per i cicciarelli che attraversano il periodo degli amori. Ottimi in scabeccio o fritti (se li friggi, sposaci un Lumassina spumantizzato), si mangia l’intero pesciolino. Sono presidio Slow Food.
* le gundie sono anche lampare
Umberto Curti
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