“Cantore” di Oneglia, della sua storia, del parlato locale, del folklore, è mancato quasi centenario nel 2014. Lucetto Ramella ci ha lasciato una mirabile saggistica (quasi tutta edita da Dominici), dove approfondire, fra l’altro, anche le principali tradizioni gastronomiche imperiesi. Ligucibario®, non a caso, lo menziona ripetutamente. Ecco un suo classico storytelling: “ll giorno di San Giovanni. La mattinata festosa, le funzioni, le passeggiate sul molo, l’assalto alle trattorie del mezzodì. Ricordo la gente della Vallata col vestito delle feste odorante di spigo e la mandigliata portata dalle donne riversarsi ai giardini verso la Bocchetta. L’uovo sodo con la presina di sale, i pezzi di coniglio ravvolti nel rosmarino, la bottiglia di nostrano, la tovaglia candida, il buon pane casereccio da tagliare a larghe fette col coltello affilato…”
Umberto Curti