Mucci, sono così chiamati i navoni, fra Mele (GE) e la Valle Stura. Sorta di cavoli-rapa, se ne consuma la radice, grossa e lunga, versatile. Fin dall’antichità, peraltro, sono migliori a mangiarsi che a vedersi. Lo sformato/flan mutua, per così dire, una ricetta da cardi: i “mucci” si sbucciano, si tagliano a tocchi e bollono in acqua salata. Poi s’insaporiscono nella cipolla, già rosolata in olio. A questo punto si setacciano e si lavorano con formaggio da grattugia, uova e un po’ di pan grattato. Quest’amalgama, posto in una formina, cuocerà infine al forno. Ligucibario® gli abbina ad es. un DOC Colli di Luni Vermentino, o fuori regione uno Chardonnay, tutti sempre serviti a 11°C in tulipani a stelo alto…
Umberto Curti