Malgrado le devastazioni ottocentesche della fillossera, l’Europa tuttora detiene circa il 60% della viticoltura mondiale. La Francia rappresenta verosimilmente il produttore leader di vino, sùbito seguito a ruota dall’Italia, poi dalla Spagna (ecco il Paese europeo maggiormente vitato) e dagli USA (il Paese extraeuropeo maggiormente vitato). Più distanziati Argentina, dove ha attecchito alla grande il malbech francese, Cina, Paese dalle enormi potenzialità, infine Australia e Sudafrica.
Malgrado un recente e costante rallentamento dei consumi, in Francia e in Italia si bevono oltre 50 litri annui di vino pro-capite. Il vitigno da vino più coltivato (rilevazioni ISTAT, anno 2000) è il sangiovese – principe del Chianti, del Brunello, del Morellino… – , 70mila ettari in 17 regioni e in 63 Comuni, presente in 158 DOC, quindi il catarratto bianco comune, il trebbiano toscano, il barbera, il montepulciano, il moscato. Come si vede, Toscana e Piemonte recitano la parte del leone.