Il Dizionarietto GAE di Umberto Curti
Repertorio di termini e concetti ad uso degli allievi dei corsi GAE presso l’ente F.Ire di Genova.
Per approfondimenti si raccomanda anche la richiesta all’editore (link qui) del mio saggio “Sostenibilità e biodiversità. Un Glossario” (2023), che verrà spedito (gratuitamente)in formato pdf…
Si suggerisce agli allievi l’uso di una buona cartina regionale, così da georeferenziare ove necessario quanto segue.
Parte 13 (di 15)
Segnavia: fondamentale “traccia” sia dal punto di vista escursionistico che della valorizzazione del territorio. Non esistono tuttavia veri e propri standard nazionali/internazionali cui riferirsi dotandone i sentieri, e così di nazione in nazione, di regione in regione (e a volte anche di provincia in provincia), la segnaletica può essere – purtroppo – molto differente, in termini di posizionamento, colori, misure… In Liguria si nota ormai un sovrapporsi fin eccessivo su certi tratti, e purtroppo – ma sempre più di rado – un’assenza o scarsità su altri (deficit che ovviamente può render difficoltoso l’orientamento ai bivii, trivii…)
Sentiero botanico di Ciaè: vedi qui la voce “trenino di Casella”
Sentiero degli alpini: ove integralmente riaperto, si parte da Colla Melosa, a 1.540 m di quota. Non è il dislivello (600 m circa) né il tempo complessivo a rendere questa tappa idonea ad escursionisti esperti e ben equipaggiati. E’ infatti un itinerario vario e panoramico, il più classico e frequentato della zona (costruito tra il 1936 e il 1938 per scopi militari, al fine di evitare l’artiglieria francese appostata sul versante occidentale della Val Roja), ma assolutamente sconsigliabile con neve e ghiaccio per via dei tratti esposti. E anche in altri periodi, malgrado cavi e gradini che facilitano il passo, bisogna sempre prestare attenzione. Si badi che dal 2017 il tratto sotto monte Toraggio non era transitabile a causa di una gigantesca frana. Dalla Gola dell’Incisa occorreva quindi fare il sentiero lato francese. Informatevi sempre ed aggiornatevi prima di partire…
Sentiero del pellegrino: affascinante, “affollato” percorso di 4,5 km tra Noli e Varigotti (SV), che consente di visitare anche la cosiddetta “grotta dei falsari” (discesa accidentata, fare attenzione). Il dislivello di circa 300m suggerisce di sperimentarlo in mesi ed orari non troppo caldi, occorrono senza fretta 2,5 ore…
Sentiero di Ilaria: facile passeggiata che, in un’ora e con dislivello ‹300m, collega i due meravigliosi borghi di Zuccarello e Castelvecchio di Rocca Barbena, nell’entroterra di Albenga (SV). Il nome si lega a Ilaria del Carretto, una giovane nobile di Zuccarello che andò sposa al signore di Lucca, Paolo Guinigi, ma ben presto morendo (26enne) di parto. Per lei il marito commissionò il famoso sarcofago in marmo, capolavoro di Jacopo della Quercia, visibile nella Cattedrale di San Martino a Lucca. La salma, però, è sepolta nella chiesa di San Francesco.
Sentiero Liguria: itinerario costiero di circa 675 km che da Luni a Grimaldi “avvicina” la Toscana alla Francia, tra vigne, uliveti, lecci, scogliere, vie della fede, antiche strade romane, crêuze e borghi, toccando fra l’altro tutte le località regionali più celebri anche a livello internazionale (Cinque Terre, Portofino, Alassio, Sanremo…). Lo Spezzino include le tappe fino alla 6, il Genovesato fino alla 14, il Savonese fino alla 24, l’Imperiese sino alla 29. Può esser percorso – seguendo la specifica segnaletica verdeblu – indicativamente tutto l’anno, da levante a ponente o viceversa, talora sono previste varianti “alte”, un po’ più impegnative, onde raggiungere ambienti e villaggi di pregio nell’immediato entroterra. Stazioni ferroviarie e ricettività rendono peraltro agevole / confortevole pressoché ogni “tappa”, e l’itinerario (è parte della REL) si collega sia con la ciclabile RCL che con l’Alta Via, “legando” la via Francigena ai cammini di Santiago tramite le Grandes Randonnées…
Sentiero marino: è un percorso protetto (da “barriere” galleggianti) per attività acquatiche, una sorta di pista nuotabile
Seracco: blocco di ghiaccio separatosi durante il movimento di un ghiacciaio a seguito dell’apertura di crepacci trasversali e longitudinali
Serre: particolari costruzioni (in origine qui dette “vedrinn-e”) dove ottenere, si pensi a Genova Pra’ ed al suo basilico, le condizioni ottimali – omeotermia, umidità… – per specifiche coltivazioni, sottraendole ai limiti climatici stagionali e ad altre criticità usuali nelle coltivazioni in campo aperto
Sfolgorine: sono pietre, sovente colpite da un fulmine. Non di rado venivano poste, come scaccia-malora in senso lato, sopra le porte d’ingresso delle abitazioni…
Shin-rin yoku: espressione giapponese, è di fatto il forest bathing…
Sicurezza: praticare escursioni (dalle più semplici alle più impegnative) significa tenere ovviamente in massimo conto tutti gli aspetti di sicurezza, lasciando a casa la fretta. Un’escursione va pianificata col buon senso (padroneggiando la topografia e i segnavia dei luoghi e il corretto orientamento di marcia) in funzione degli ambienti che via via si traverseranno (guadi, tratti esposti…), dei dislivelli da affrontare ecc.…, sensibilizzando i partecipanti affinché non sopravvalutino le proprie capacità, si dotino di adeguato equipaggiamento, non compiano azzardi, dispongano di un telefonino carico, e affinché non manchino nei loro kit, ove necessario, snacks ed abbondante acqua. Ove la meta sia un rifugio, sincerarsi che sia aperto e verificare quali servizi offra. Non abbandonare rifiuti e in linea generale non accendere fuochi. Approcciare con cautela i cani che proteggono le mandrie. Non interferire in alcun modo con le attività della fauna selvatica (cinghiali, cuccioli di caprioli…). In caso di problemi (meteo, bombe d’acqua, frane…) la guida ha facoltà di modificare/interrompere l’escursione, e in caso di imprevisti sanitari (infortuni, morsi e punture…), contestualmente all’eventuale chiamata al 112 è quindi sempre bene poter anche garantire un primo livello di “soccorso”. Si noti che in Liguria gli operatori del soccorso alpino sono circa 270, per un totale ormai di circa 500 interventi l’anno. E’ stato addirittura redatto un “elenco” dei percorsi liguri più a rischio, apparso anche su “Il secolo xix”:
La Spezia, Monte Marcello-Punta Bianca
Parco Cinque Terre, Riomaggiore-Corniolo Manarola
Moneglia, Monte Comunaglia
Rapallo, Manico del Lume
Santo Stefano d’Aveto, Sentiero del Penna
Santo Stefano d’Aveto, Canale Martincano-Monte Bue
Parco di Portofino, Via dei tubi e Passo del Bacio
Genova, Monte Fasce-Monte Cordone
Genova Voltri, Sentiero Acquasanta-Monte Pennello
Noli, Sentiero in discesa della Grotta dei Falsari
Finale Ligure, sentieri falesie Rian Cornei
Sanremo, Sentiero Monte Pietravecchia
Sentiero degli Alpini
Ventimiglia, Passo della Morte.
Sincretismo: “fusione” di credenze, ad es. religiose. Fu incentivata da alcuni Papi “lungimiranti”, per smorzare – senza destabilizzare le comunità – quei residui di paganesimo che, specie nelle campagne, rischiavano di compromettere l’affermazione del Cristianesimo (riti apotropaici, scaramantici…)
Smacchio: area – classicamente traversata da “piste” di lavoro per i mezzi – in cui si è proceduto a disboschi
Snorkeling: nuoto di superficie, che esplora acque poco profonde, impiegando il boccaglio/aeratore (snorkel)
Spartiacque: è un “confine” che divide bacini idrografici diversi. In ogni territorio ai lati di questa linea di separazione l’acqua fluisce in una diversa direzione, riversandosi e alimentando diversi corsi d’acqua o addirittura diversi bacini marini. Ovviamente, tracciare una linea di demarcazione in aree pianeggianti è assai più difficile. La Liguria denota uno spartiacque “padano” e alcuni – circa una decina – spartiacque ulteriori
Specie invasive: in passato come oggi esse giunsero e giungono via via soprattutto dentro i vettori commerciali e turistici (stive, aeroplani). Accadde già con la devastante fillossera dagli USA nella seconda metà dell’Ottocento, che rischiò di azzerare la viticoltura europea e giunse anche in Liguria. Il granchio blu, giunto di recente appunto dentro acque di sentina, non è che l’ultimo caso di un elenco talora molto pericoloso per gli equilibri locali: xylella, cinipide galligeno, vespa velutina… La xylella, giunta con una pianta di caffè centroamericana, è ormai solo contenibile e non eradicabile. Il cinipide del castagno fu fortunatamente neutralizzato grazie ad un insetto antagonista. Circa la vespa velutina, sorta di “calabrone” molto pericoloso anche per l’uomo, sembra ora dare buoni frutti la strategia del microchip collegato alle zampe dell’insetto, per individuare i grossi nidi. Si suggerisce la lettura del recentissimo Piero Genovesi “Specie aliene. Quali sono, perché temerle, e come possiamo fermarle” (ed. Laterza, Bari)
Speleologia: scienza che indaga le cavità sotterranee (naturali ma anche artificiali) per chiarirne la genesi e approfondirne gli aspetti
Statue-stele: antichissime, enigmatiche sculture antropomorfe, alcune “virili” con cinturone, alcune con seni…, tutte quelle sin qui recuperate sono comunque visibili al magnifico castello-museo del Piagnaro, in Pontremoli (MS), o all’altrettanto magnifico castello-museo di San Giorgio, alla Spezia, con l’eccezione di “mezunemunius”, descritta qui di seguito e custodita al Museo archeologico di Genova Pegli. Risalenti a periodi fra la tarda preistoria e l’arrivo etrusco (presumibilmente dal terzo millennio al VII secolo a.C.), la prima – di straordinario impatto visivo – fu rinvenuta nel 1827 nel territorio di Zignago (SP) e reca la scritta verticale in carattere etrusco “mezunemunius”. Conosciamo altre 2 iscrizioni: “vezaruapus” sulla stele di Filetto II (significa forse “così fatto”), e “vemetuvis” sulla stele di Bigliolo (allude forse ad un nome di persona, colui che la lavorò?).
Strada Beretta: grande collegamento tra mare finalese e pianura padana progettato nel 1666 dall’ingegner Gaspare Beretta per unire il marchesato di Finalborgo (Del Carretto) al ducato di Milano; fu costruito per Margherita Teresa di Spagna, l’infanta, la quale andava sposa, a Vienna, all’imperatore Leopoldo I. Dal borgo, passando per la Porta della Mezzaluna, la strada saliva a Castel Govone, traversava il prato lungo di Pian Marino, poi seguiva per Rialto e raggiungeva il Melogno, da dove scendeva in Val Bormida. Splendida opera, consentiva l’incrocio di due carrozze senza problemi…
Umberto Curti