14 ott 2023  | Pubblicato in Ligucibario

Il centenario di Italo Calvino

belle spiagge a sanremo

belle spiagge a sanremo

Il 15 ottobre 2023 ricorre il centenario della nascita di Italo Calvino, e molti ne stanno scrivendo. Ha qualcosa più che un semplice legame con la Liguria la biografia e l’opera di questo famosissimo genio del Novecento, mancato appena 62enne, ma che ci ha lasciato un patrimonio di scritti e di intuizioni cui si può attingere ripetutamente, e da differenti direzioni… Di fatto, Calvino si conferma una delle testimonianze letterarie più notevoli – e più lette – del secolo scorso, anche in chiave europea.

Italo Calvino. Una vita

Si dedicò fin dagli inizi a molteplici tematiche, per un totale di circa 200 fra libri di viaggio, romanzi, racconti, alcuni dei quali con coloriture mitico-fiabesche, ed alcuni dei quali d’ambientazione specificamente ligure. Ragazzino (e figlio di botanici-agronomi di fama *) a Sanremo riparava talora nel giardino dei nonni paterni (Villa Terralba, alla sommità della mulattiera di strada San Romolo) scrutando la natura, e si dice che una pianta di avocado gli servisse addirittura come ispirazione per Il barone rampante
Partigiano nei momenti conclusivi del secondo conflitto mondiale, che purtroppo vide gli italiani contrapposti in una feroce guerra civile, e comunista di nobile idealismo, ma intellettuale con afflati sempre libertari ed “anarchici”, nel 1957 lasciò il partito, cui imputava un asservimento troppo dogmatico all’Unione Sovietica.
Risedette via via tra Torino, Parigi, Roma, ma viaggiando molto anche altrove, e non di rado “riparando” nella diletta pineta di Castiglione della Pescaia (GR) col promontorio di Roccamare (e a Castiglione fu sepolto nel 1985). Da sperimentatore (e adepto del labor limae) qual era, collaborò anche con artisti quali Adami, Baj, Melotti, Luzzati.

Italo Calvino. Il ruolo della natura

Il ruolo della natura, nelle sue pagine, è non a caso sempre presente o persino centrale, alberi, campi, erbe, serre…, benché Calvino non nomini mai esplicitamente la “sua” Sanremo, e il contrasto fra ambiente e globalizzazione già balena – non v’è da stupirsi – ne Le città invisibili (1972), testo davvero peculiarissimo, dove – e ci riferiamo a qualcosa che ha compiuto 50 anni! – la civiltà dello spreco, il consumismo, la iperproduzione di spazzatura, la speculazione edilizia, il menefreghismo sociale costituiscono ormai segnali certi di un modus vivendi sempre più fittizio e deleterio, autoreferenziale e spersonalizzato, che poi sarebbe approdato alle lacerazioni della finanza globale e al dominio dei media… Un testo, insomma, che andrebbe letto nelle scuole italiane “d’ogni ordine e grado” (prima che sia troppo tardi)…

Italo Calvino e la Riviera

Il centenario della nascita di Calvino forse varrà anche da occasione per “rievocare” – com’erano – una Riviera, una mediterraneità e una città (Sanremo, ov’io quando posso ripercorro i suoi passi) eufemisticamente molto mutate. Magari anche in compagnia di qualche scritto di Libereso Guglielmi, che di Calvino fu il giardiniere, e al quale dobbiamo – last not least – gradevoli ricette…
Infine, una mostra, “Calvino Cantafavole“, è visitabile a Palazzo Ducale, in Genova, fino al 7 aprile 2024.
*la madre, Eva Mameli, fu la prima donna docente di botanica in un’Università italiana.

Umberto Curti
umberto curti

 

 

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