17 dic 2024  | Pubblicato in Ligucibario

Al Museo della Certosa

il chiostro della certosa di rivarolo

il chiostro della certosa di rivarolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Al Museo della Certosa, un pomeriggio di metà dicembre…

Nessuno, davvero, può in questi anni imputarmi di aver trascurato la Val Polcevera… Ho trattato a lungo di Via Postumia nel mio “Il cibo in Liguria dalla preistoria all’età romana”, ho raccontato anche in senso enogastronomico il (bellissimo) viaggio sul trenino di Casella che attraversa Sant’Olcese, ho dedicato un omaggio assai approfondito alla Bianchetta, perché la viticoltura locale è già testimoniata dalla Tavola Bronzea…
Lo sforzo di Ligucibario® si è infatti sempre rivolto alla tutela e alla valorizzazione delle risorse liguri, a maggior ragione quando – come in questo caso – i territori sono stati oggetto di brutali industrializzazioni, che hanno profondamente condizionato i loro assetti sociali ed economici.

Ma, per dir così, avvertivo che ancora qualcosa mi “mancasse”… E domenica, con Luisa, ho quindi visitato il MuCe, il museo della Certosa di San Bartolomeo, a Rivarolo, proprio a due passi dal capolinea di Brin della metropolitana.

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Il Museo della Certosa

E’ un luogo subito incantevole grazie al chiostro silenzioso, ed un luogo vivo, che non solo percorre la storia e le tradizioni – anzitutto contadine – della valle, con specifico riferimento agli attrezzi e oggetti del lavoro e della quotidianità, ma anche programma una serie di eventi per famiglie con bambini o per visitatori adulti.

Confesso, nelle 3 sale espositive del Museo della Certosa ho scattato una cinquantina di fotografie, affascinato da ciò che botti, arnie, magagli, vanghe, pentole, setacci, falci, culle ecc. ecc. mi svelavano. Le tecniche agricole, in vigna in uliveto negli orti, le fienagioni, gli allevamenti, i pascoli e la caseificazione del latte, la centralità del castagno, ovvero l’albero del pane, i modi di muoversi, di cucinare… Ho trascorso davvero un’ora di buon tempo, e mi permetto di suggerire la scoperta di quest’angolo appartato non solo a quei genovesi e liguri che ancora non lo conoscono, ma a chiunque abbia a cuore il concetto di genius loci, e – come me – veda nella memoria un viatico essenziale per orientarsi idoneamente all’avvenire…
Buon Natale!

Per orari e informazioni sulla visita, 010 5579081 e www.museidigenova.it.
Umberto Curti
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