Erano di fatto ristori galleggianti, chiatte attrezzate per la somministrazione.
Che affiancavano le navi all’àncora nei grossi porti liguri, in primis ovviamente Genova, per rifocillare, con minestrone caldo – e comunque piatti con verdure fresche – equipaggi sfiniti (decimati) dalle lunghe navigazioni*, durante le quali il vitto di bordo (dove igiene e catene del freddo erano miraggi), un vitto beninteso “condiviso” con topi e scarafaggi, si riduceva a gallette, cibi secchi, olive conservate, talvolta miele.
Nei casi più fortunati si caricavano gabbie per il pollame, e qualche battuta di pesca fortunata regalava menu un poco più proteici e vari.
Questi cadrai (catering) ebbero via via nomi famosi, Dria, Ruscin…
*e da scorbuto e molte altre patologie
Umberto Curti